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Emilio Fede, la rivelazione: "Buttato fuori come un cane bastardo"

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Emilio Fede esulta per l'assoluzione di Berlusconi nel processo Ruby Ter. E in un'intervista a Repubblica parla anche della sua vicenda giudiziaria: "Purtroppo solo vincitore morale - dice l'ex direttore del Tg4 - mi sono fatto 8 anni di domiciliari senza essere colpevole di nulla. Gli ultimi 8 anni della mi vita, e ormai vedo la morte in faccia, a 91 anni. In tutta questa storia io ho perso anche la donna della mia vita, mia moglie Diana De Feo, giornalista, senatrice: le mie vicissitudini hanno influito parecchio sulla sua salute, fino a portarla alla morte".


A questo punto parla delle accuse di tentata estorsione, una vicenda che risale al lontano 2012: "Una cosa incredibile, mi hanno messo fuori come un cane bastardo, non ho potuto neppure prendere le chiavi di casa. Quella sera dovevo andare a San Siro, dove giocava il Milan. Telefonai a Berlusconi che non ne sapeva nulla. Mi disse che ne avrebbe parlato subito a Confalonieri, che era accanto a lui. Ma sentii anche Fedele gridare "no!"".Infine fa una riflessione sulla sentenza di oggi che smonta definitivamente tutto il fango gettato sul Cav per il caso Ruby: "Io posso dire solo una cosa  la dico giurando: mai e poi mai nelle occasioni in cui cenavo a Villa San Martino ho visto scene di prostituzione, anzi proprio niente di osceno. Erano tranquille tavolate fino a che, finito di mangiare, partiva la musica e si ballava. Ma a quel punto, verso mezzanotte, io prendevo e salutavo".
 

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