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Travaglio massacra Renzi: "Un cadavere, meglio Berlusconi"

Marco Travaglio

Roberto Tortora
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Marco Travaglio attacca duramente Matteo Renzi e lo fa attraverso i microfoni di Un giorno da pecora, programma radiofonico in onda dal lunedì al venerdì dalle 13:30 alle 15:00 Rai Radio 1 e condotto da Geppi Cucciari e Giorgio Lauro. Quando al direttore de Il Fatto Quotidiano gli si riporta l’etichetta che Renzi gli avrebbe dato, cioè di “vedova di Giuseppe Conte”, Travaglio non si tiene e risponde piccato: “Per un cadavere politico parlare di vedove non conviene. Lui è il classico caso di killer politico dove, invece che morire la vittima, muore il killer stesso”. Non basta, il giornalista torinese rincara poi la dose: “Sta cercando di convincere qualcuno sul fatto che lui sia indispensabile, anche se non è così. Avere Renzi in maggioranza non ha mai portato bene a chi ce lo aveva – spiega Travaglio - anche quando lui era nella sua stessa maggioranza”. Quando i conduttori gli chiedono come reagirebbe se suo figlio confessasse di essere renziano, il direttore esclama: “Risponderei come La Russa: mi dispiacerebbe un po’. Peggio renziano che berlusconiano? Non lo so, in questo momento il rispetto per le minoranze è fondamentale. Andrei a pranzo, però, tutta la vita con Berlusconi. Ora non so come è messo, ma mi pare molto più divertente, me lo immagino almeno”.

 

 

Insomma, una bocciatura su tutti i fronti per Matteo Renzi con il quale, si sa, Travaglio non ha un buon rapporto. Tutt’altro, i due sono finiti recentemente anche in tribunale per una causa intentata dal leader di Italia Viva. Motivo? Il celebre rotolo di carta igienica con la faccia di Renzi stampata sopra, accompagnato da un segnale di pericolo e da feci finte, comparso sulla libreria di Travaglio in diretta tv. L’ex-premier aveva chiesto 500mila euro per danni “morali, esistenziali, patrimoniali e non patrimoniali”, ma il tribunale di Firenze lo ha stroncato, non solo negandogli il risarcimento, ma accusandolo a sua volta di aver abusato dello strumento processuale e obbligandolo a versare a Travaglio una cifra di 42mila euro, oltre ad altri 30.641 tra spese legali, oneri accessori e Iva. 

 

 

 

Travaglio ha, poi, risposto a domande d’attualità politica, come l’elezione di Elly Schlein a segretario del Pd: “Mi piace, mi sta simpatica, ma deve ancora dimostrare tutto. Ieri da Fazio non mi pare abbia dimostrato molto, siamo ancora alla supercazzola. Alle ultime politiche – ammette il direttore del Fatto – ho votato Conte, che penso sia stato un buon presidente”. Quando gli si fa notare, però, che molti ritengono che sia lui a dettare la linea politica a Conte, Travaglio risponde: “E questa è una bella scemenza, una scemenza totale. Se avessi dato io la linea non sarebbero mai entrati nel governo Draghi. Io non do la linea, io scrivo quello che penso sul giornale, poi loro fanno quel che vogliono”.

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