Cerca
Logo
Cerca
+

Papa Francesco ora scomunica gli ultimi capetti comunisti

Papa Francesco

Maurizio Stefanini
  • a
  • a
  • a

 In Italia ha suscitato polemica l’intervista che il Papa ha rilasciato per i suoi 10 anni di pontificato a Radio Svizzera Italiana, e in cui ha parlato di Putin in un modo che è stato giudicato troppo accondiscendente. Ma sempre per la stessa ricorrenza Francesco ha rilasciato una intervista anche a Infobae, seguitissima testata online proprio della sua Argentina. E lì, parlando con lo stesso fondatore di Infobae, Daniel Hadad, ha finalmente preso le distanze da Daniel Ortega: dittatore del Nicaragua verso cui pure era stato accusato di essere troppo accondiscendente, anche dopo che questi aveva iniziato a sottoporre la Chiesa a una repressione durissima. «Es como las dictaduras comunistas o hitlerianas, grosera», ha detto in spagnolo di Ortega. «È come le dittature comuniste e hitleriane». E poi un termine che letteralmente significa «grossolana», ma letteralmente può rendersi anche come maleducata, cafona, volgare e variazioni sul tema.

 

 


SOTTO TRACCIA
Purtroppo, con tutto quello che sta succedendo al mondo a partire della guerra, il Nicaragua viene seguito poco dalla stampa italiana, ma i dati sono raccapriccianti. Dopo aver sbattuto in galera tutti coloro che si era presentati alle ultime presidenziali e che stavano davanti a lui nei sondaggi, Ortega si è messo a chiudere a tutto spiano, a far arrestare gente, a mandare la polizia nelle chiese, perfino a vietare le Via Crucis. Ultimissima mossa, la messa al bando di tutte le 19 associazioni imprenditoriali, il che ha portato a oltre 3000 le associazioni chiuse. La Caritas, l’Accademia della Lingua, una ventina di università, associazioni religiose, culturali, sportive, scientifiche, di stampa, di diritti umani, ambientali, assistenziali. Oltre il 43% di tutte le associazioni del Paese. A febbraio 222 prigionieri politici sono stati scarcerati ma per essere espulsi, e 94 persone sono state private della cittadinanza: sia tra gli espulsi, sia tra altri esuli illustri. Tra loro ci sono anche due ex -guerriglieri che al tempo della lotta armata contro Somoza gli avevano salvato lavita: un terzo che la aveva rischiata per liberarlo dalla prigionia è stato lasciato morire in carcere. Tra chi è rimasto senza cittadinanza anche i due massimi intellettuali del Paese: la poetessa Gioconda Belli e lo scrittore Sergio Ramírez (Premio Cervantes e, tra 1985 e 1990, vicepresidentedi Ortega). Tra i 38 detenuti politici rimasti in carcere Monsignor Rolando Álvarez, vescovo che si è rifiutato di salire sull’aereo per essere esiliato, e che è stato condannato a 26 anni. Perfino i governi di sinistra di Cile, Argentina, Colombia e Messi co si sono scandalizzati, e su iniziativa in particolare del ci leno Gabriel Boric hanno offerto la cittadinanza agli apolidi.

 

 

COMPAÑEROS
Mentre il venezuelano Ma duro, il cubano Díaz Canel e il boliviano Arce hanno partecipato con Ortega a un evento in commemorazione dei 10 anni della morte di Chávez, Lula fa il pesce in barile: tacendo, impedendo al Brasile di unirsi ai 55 Paesi che hanno aderito al rapporto Onu che denuncia i crimini contro l’umanità, ma proponendo «un dialogo con il governo del Nicaragua» presso il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite a Ginevra. Anche Francesco è stato tacciato di fare il pesce in barile, alle spalle dei religiosi nicaraguensi perseguitati. Ma alla fine si è mosso. In una intervista in cui ha parlato di una quantità di cose, dal fatto che non usa il cellulare al suo tifo calcistico e alla puntualizzazione che non è vero che è contro il capitalismo. Anche in questo colloquio ha insistito che secondo lui Putin è «colto», ed ha ricordato altre guerre in corso. Ma alla fine ha risposto a domande sui regimi di sinistra autoritari in America Latina. Dopo aver espresso speranza per un cambiamento in Venezuela, ha appunto detto che secondo lui Ortega manifesta segni di «squilibrio». «Lì abbiamo un vescovo in carcere, un uomo molto serio, molto capace. Volle dare la sua testimonianza e non accettò l'esilio. È qualcosa che è al di fuori di quello che stiamo vivendo, è come se portasse la dittatura comunista del 1917 o la dittatura hitleriana del 1935, portando la stessa qui... Sono una specie di dittature villane. O, per usare una simpatica definizione argentina, guarangas. Guarangas». Anche questa traduzione è difficile, ma intrigante. Possiamo dire che Sua Santità ha dato a Daniel Ortega dello “stronzo”? 

Dai blog