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Elly Schlein, Massimo Cacciari: "Perché rischia di finire in trappola"

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Cambiare tutto per non cambiare niente. Di novità, oltre alla leadership giovane e al femminile, Elly Schlein ne ha portate ben poche. "La struttura del partito rimane quella", tuona Massimo Cacciari bacchettando la neo segretaria del Partito democratico. Per il filosofo, infatti, tra la Schlein e i suoi predecessori come Matteo Renzi c'è solo una sostanziale differenza: "La Schlein, come era successo con Zingaretti, si presenta non come leader di una corrente, di un gruppo politico, a differenza di quanto avvenne con Renzi. Schlein non è così, tanto è vero che, a quanto pare, rientrano tutti, dal primo all’ultimo. Già questo è un grandissimo limite oggettivo, al di là dei discorsi che fa".

 

 

Da qui l'avvertimento affidato alle colonne del Riformista: "L'errore più esiziale che Schlein non dovrebbe commettere è quello di voler tenere tutti insieme nel partito. Così finirebbe nella trappola nella quale sono caduti i suoi predecessori". Insomma, è allarme "unitarismo". Ossia quello che l'ex sindaco di Venezia definisce "un male, non una virtù". E i dem, "dopo i numerosi disastri", dovrebbero saperlo bene.

Ma i copia e incolla della nuova leader non sono finiti qui. Anche i temi, i discorsi, non sono di certo originali. "I suoi discorsi - prosegue - sono esattamente quelli su cui il Partito democratico, nel bene e nel male, aveva investito finora. Sono i grandi temi dei diritti. Perché sul piano delle proposte economiche, sociali, fiscali non si va al di là della proclamazione di alcuni principi". Ovviamente le difficoltà non mancano, eppure "non giustificano l’inazione". Per non parlare della politica estera, dove non c'è novità. "Nessuno smarcamento, neanche marginale, rispetto alle posizioni che finora il Partito democratico aveva assunto". 

 

 

Così l'unica via di uscita per il Pd a guida Schlein è riprendere un dialogo con il Movimento 5 Stelle: "O tu trovi una intesa con i 5Stelle oppure non riesci a fare non dico una proposta di governo ma neanche una decente opposizione. Mi pare che questo l’abbia chiaro ed è già qualcosa". Basta pensare alle prime battaglie della Schlein: il reddito di cittadinanza e il salario minimo.

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