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Veronica Lario? Cosa si è comprata: l'ultimo impensabile business

Veronica Lario

Claudia Osmetti
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Miriam Bartolini, in arte Veronica Lario, per tutti l’ex moglie di Silvio Berlusconi, adesso si dà al fitness. O meglio, si dà all’imprenditoria del fitness: ha acquisito, come rivela il quotidiano on-line Open, il controllo della Ippocampo srl, che è una società specializzata nella gestione di alcune palestre.

Lei, che imprenditrice lo è da tempo (la controllata Equitago srl, che fa parte del suo gruppo, era già collegata alla Ippocampo), la “scalata” l’ha fatta a piccoli passi. Prima ha deciso di rilevare la maggioranza delle quote societarie della Ippocampo (il 61%), poi ha acquistato anche gli ultimi due pacchetti mancanti. Quello di Alessandro Antonioli (che deteneva il 22%) e quello di Roberto Ronchi. Totale dell’operazione: 307mila euro, 20mila euro al valore nominale per il capitale sociale ai tre proprietari e successivamente a credito, cioè scaldando dal debito che la società aveva nei suoi confronti e che gli oramai ex soci le avrebbero comunque dovuto rimborsare.

Sarebbe andata così a ogni modo, par di capire, perché Antonioli e Ronchi, dalla Ippocampo, sarebbero usciti ugualmente: secondo i verbali della ditta uno per motivi famigliari e l’altro per ragioni familiari. Niente di inerente agli affari, quindi: ma tanto basta, quando di mezzo c’è il business e girano soldi sonanti. «La Ippocampo non ha ancora raggiunto l’equilibrio economico», scrive Paolo Costanzo, che è il presidente della stessa società, «non produce flussi di cassa e la sua situazione debitoria richiede ulteriori interventi finanziari da parte dei soci. Il che, allo stato attuale, non permette di attribuirne il valore delle somme versate a titolo di capitale e di finanziamento». Significa, al netto della terminologia tecnica, che quella di Lario suona un po’ come una “scommessa” più che un’affare già consolidato, dato che la Ippocampo in crisi è da almeno due anni (e il conto non è causale: le palestre, tutte, nell’era del Covid hanno visto nero forse più di chiunque altro).

Fatto sta che lei, l’ex moglie del Cav., la mamma di Barbara, di Eleonora e di di Luigi, la “signora di Arcore” fino alla separazione del 2009 (e poi al divorzio ufficiale nel 2014), non si è mica spaventata leggendo i rendiconti e le carte societarie. Al contrario. Come i nostri imprenditori che s’accollano il rischio (e per fortuna che lo fanno, altrimenti saremo tutti un po’ più poveri), ha decisodi investire in un settore che dalla pandemia ne è uscito malandato: quello del fitness. Ci crede, Lario. E questo è l’importante: pazienza, semmai, se la Ippocampo è riuscita ad aprire finora solo un punto, proprio in un palazzo la cui proprietaria è Lario e proprio in quella Milano 2 che è la cittadina satellite della Madonnina creata, ideata e costruita proprio da Berlusconi. 

Tra l’altro pare si sia decisa anche a prendere in mano le redini del suo gruppo, decidendo di non affidarsi più a consulenti esterni: a febbraio, scrive ancora Open, durante l’assemblea ordinaria de Il Poggio srl, la sua capogruppo che si occupa di mercato immobiliare e mobiliare, ha liquidato il consiglio di amministrazione (presieduto ancora una volta da Paolo Costanzo) mentre era semplicemente collegata in video -conferenza su Zoom. L’ha detto chiaro, ce ne fosse stato il dubbio: d’ora in poi l’unico amministratore della società sarebbe stata lei.

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