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Patrick Zaki, il "primo appuntamento politico": giù la maschera

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La discesa in campo di Patrick Zaki è avvenuta ieri sera 31 luglio, quando è stato ospite al centro sociale Labas - quello che nel giorno dei funerali di Silvio Berlusconi, nella sua sede in Vicolo Bolognetti 2, organizzò il "B. State Funeral party", per festeggiare la morte del Cavaliere - in un dibattito con Nour Khalil, attivista egiziano e direttore esecutivo di Refugee egypt platform in Egypt, e altri attivisti egiziani, sulla carta "per esplorare ciò che resta dei sogni e delle aspirazioni della Rivoluzione, come mappare le evoluzioni dell’Egitto contemporaneo, e come costruire insieme un percorso che determini la liberazione di tutti i prigionieri politico egiziano e una convergenza euro-mediterranea delle vertenze sociali".

In realtà, come afferma lo stesso centro sociale bolognese in una storia pubblicata sul suo profilo Instagram, questo è il "primo appuntamento politico di Patrick". Zaki insomma si è spogliato dei panni di attivista per i diritti umani e ha indossato quelli di attivista politico. Come spiega a Il Giornale Matteo Di Benedetto, capogruppo della Lega al Comune di Bologna, "l'indipendenza di Zaki che l'ha portato a rifiutare il volo di Stato, temo sia finita o non ci sia mai stata. Proprio Labas, infatti, il centro sociale di estrema sinistra di cui è ospite a una conferenza, ci ha tenuto a puntualizzare che si tratta del primo appuntamento politico di Zaki".

Di Benedetto aggiunge: "Nessuno gli ha mai chiesto di essere indipendente o vuole che non si impegni politicamente. Lui andava liberato non per motivi di appartenenza politica, ma perché condannato per aver scritto sulle persecuzioni ai danni dei cristiani copti in Egitto. Saremo ben felici di confrontarci politicamente con lui come facciamo con chiunque, sui temi genere, a cui si è dedicato, come su qualunque altro tema. Il confronto e il pluralismo non ci spaventano, sono il sale della democrazia". E Zaki stesso domenica sera a Bologna aveva detto: "Domani riprendiamo a lottare". Sì, al fianco dei centri sociali e della sinistra sinistra.

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