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Beatrice Venezi distrugge la sinistra: "Se non sei figlia di papà della Milano bene..."

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Rompe il silenzio dopo la polemica che l'ha vista protagonista. Accusata di "neofascismo" in Francia, il direttore d'orchestra Beatrice Venezi non le manda di certo a dire: "Può andare a rileggere quello che ho detto e scritto nella mia vita, non troverà niente che si avvicini anche solo vagamente alla prevaricazione sull’altro, all’omofobia o al fascismo". Per lei, raggiunta da La Stampa, "oggi essere di destra significa essere conservatori. 'Dio, patria e famiglia' era anche uno slogan della Dc. Eppure, tanti fanno finta di indignarsi. In ogni caso sono valori in cui io mi riconosco".

 

 

Il motivo? "Sono cattolica, vado a messa e sono praticante. Papa Ratzinger? Di lui ammiravo la caratura intellettuale, di filosofo, di grande amante delle arti e della musica". Per quanto riguarda il concetto di Patria, la pianista aggiunge: "È un concetto di cui dobbiamo tornare ad appropriarci. Significa amore per la nostra terra e le nostre radici, la nostra tradizione e la nostra cultura. Tutto il mondo ci invidia, noi ci denigriamo".

 

 

Infine, la stoccata alla sinistra: "I miei non mi hanno mai fatto mancare nulla, ma fin da studente ho sempre badato alle mie esigenze in autonomia, cercando di pesare il meno possibile in casa. Io non sono figlia delle grandi famiglie milanesi come tanti colleghi che nessuno critica anche se hanno avuto da subito una corsia preferenziale". Molte critiche le arrivano da chi "mi rovescia addosso presunte colpe di mio padre. Avere il papà dirigente di Forza Nuova mi ha condizionato, ma in modo diverso da quello che immagina lei. Vengo da una famiglia molto unita, che ha condiviso valori conservatori". E infatti per lei l’offesa peggiore è "fascistella". 

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