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Piero Fassino e la busta paga: "Io ci ho messo la faccia. Ecco come li spendo"

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Piero Fassino continua a difendersi per l'inopportuno show che ha messo in scena alla Camera con l'esibizione della sua busta paga da 4700 euro netti per smentire l’esistenza di retribuzioni d’oro per i deputati. Ritenuto da destra e da sinistra imbarazzante anche per via del fatto che in Aula si stava discutendo di salario minimo, il parlamentare del Pd continua a giustificare il suo gesto. "Chi mi conosce sa che sono una persona perbene, che ci mette la faccia, e qui ho subito attacchi demagogici e radicati nell’antipolitica". 

 

Nella sua newsletter, come fa notare il Corriere della Sera, Fassino spiega che "Avendo per anni svolto il mio impegno politico a diretto contatto con il mondo del lavoro conosco bene la fatica e i sacrifici di chi deve reggere una famiglia con retribuzioni risicate. Non ho espresso alcuna lamentela", insiste l'ex sindaco di Torino, "tanto meno ho richiesto alcun aumento dell’indennità, e ribadisco in modo inequivoco che il suo attuale ammontare è più che adeguato". Quanto alle ulteriori somme del valore di circa 7 mila euro che comprendono diarie e rimborsi per l’esercizio del mandato); alle spese telefoniche e ai viaggi coperti, Fassino ha assicurato di aver fornito "dettagliato rendiconto di come io utilizzo mensilmente quei fondi per i compensi ai miei due collaboratori, regolarmente contrattualizzati. "Non un solo euro erogato per l’attività politica e parlamentare è da me destinato ad altre finalità", ha concluso Fassino.

 

 

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