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Giuliano Ferrara su Seymandi-Segre: "Matrimonio? Cosa ci insegna il caso di Torino"

Giuliano Ferrara

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Altro che Belen-De Martino o Ferragni-Fedez, a tenere alta l’attenzione del gossip estivo è ormai l’affaire torinese Seymandi-Segre, con quest’ultimo capace di svergognare davanti ad amici, parenti e colleghi la compagna e non più promessa sposa fedifraga, in un discorso che passerà alla storia (e che però fa anche molto discutere). A dare una lettura della vicenda, sulle pagine de Il Foglio, è Giuliano Ferrara, che definisce la vicenda ironicamente come un “pre-adulterio”.

Queste le parole del giornalista: “Qualcuno doveva pur fissare il concetto popolarizzato in una campagna contro l’abbandono degli animali: non abbandonare chi ti ama. Vale anche per i cristiani… chi non era invitato e ha solo sentito e visto via media e social non può umanamente non aver sorriso di quella promessa di matrimonio saltata – spiega Ferrara -, della sua squisita inattualità, con omelia in cui il presunto fedifrago anticipato, addirittura una femmina, e bella, e libera, è invitato a farsi una vacanza a Mykonos, non già con il commercialista destinato a questo da progetti di nozze, ma con il suo avvocato presunto moroso. Perché amare vuol dire volere il bene dell’altro, ha detto il promesso in un gustoso intermezzo oratorio. Inutile arrabbiarsi o moraleggiare”.

 

L’ex-ministro per i rapporti con il Parlamento trova, in fondo, il lato positivo della vicenda, riassumibile in un banale “meglio prima che dopo”: “Tiette, dicono a Roma. Oppure: stacce. In fondo questo atto mancato, questa festa parecchio a sorpresa, dimostrano quanto qui argomentato da tempo, a titolo strettamente personale, in proposito del matrimonio e del divorzio. L’opposto logico del matrimonio, heri dicebamus, non è il divorzio, è il non-matrimonio. Come il non-concepimento è una soluzione migliore dell’aborto o interruzione volontaria, volontaria per alcuni ma non per altri, della gravidanza. E la celebrazione di un non-matrimonio ha qualcosa di succoso e impegnativamente didascalico. Salvo per quel riferimento alle ferie a Mykonos, già tutto pagato dal dottor Segre, che non è propriamente da gentiluomini, e che la categoria dei commercialisti dovrebbe rimarcare, visto che anche loro hanno un’anima e un codice cavalleresco, come una storpiatura”.

 

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