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Generale Vannacci si candida con la Lega? "La mia risposta..."

Fausto Carioti
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«La mia risposta è: grazie». Risponde così il generale Roberto Vannacci all’apertura fatta da Andrea Crippa, vice segretario del Carroccio («Le porte della Lega sono spalancate»), avanzando l’idea di una candidatura per il generale alle prossime europee. Come accaduto nel recente passato il generale ha preferito lasciarsi aperte tutte le porte. Non ha detto “sì”, ma nemmeno ha rifiutato. Anzi. «Chiunque mi offra un ruolo nel ramo della politica, dell’imprenditoria o dell’industria o in qualsiasi altro settore è perché crede in me e nelle mie qualità e io lo ringrazio. Poi dico anche che faccio il soldato e che per ora voglio continuare a fare il soldato. Sarò io a decidere sul mio futuro quando lo riterrò opportuno. Altra cosa importante: sono un uomo di parola e quando deciderò di cambiare mestiere sarò il primo ad annunciarlo». Vannacci poi si toglie qualche sassolino: «Sono state scritte molte cose in questi giorni. Che mi sarei candidato con la destra, con la sinistra, con il centro. Se lo farò deciderò io, per il momento faccio il soldato». Ma apre a un futuro diverso da quello con la divisa: «Non chiudo alcuna porta per il mio futuro perché non sarebbe saggio farlo».

 


L’OFFERTA
La Lega comunque si è portata avanti, particolare che è stato gradito da Vannacci e che fa seguito a una telefonata che lo stesso generale ha avuto la scorsa settimana con Matteo Salvini, che lo aveva chiamato non per “arruolarlo” nel Carroccio, ma per manifestargli la sua solidarietà rispetto agli attacchi e alle censure ricevute. Da via Bellerio fanno sapere che nessuna ipotesi concreta di candidatura è stata avanzata nei confronti del generale autore del libro dell’estate “Il mondo al contrario”. Andrea Crippa conferma a Libero di non «aver sentito Salvini» su questa vicenda. Così pure con Vannacci: «Non ci ho parlato e non lo conosco personalmente, ma lo stimo per le cose che ha scritto e che mi trovano daccordo per l’80%», riconoscendogli il fatto di «aver avuto il coraggio di esprimere con chiarezza le sue opinioni sui fenomeni migratori, sul tema della patria, sull’ambientalismo, sul multiculturalismo e sulle politiche europee e pure sul problema dell’uranio impoverito, che mi sembra una cosa da approfondire». Solo su un tema le idee di Vannacci e di Crippa divergono: «Sono praticamente d’accordo su tutto, a parte che sul tema del gender, dove non mi sento in sintonia con lui».

 


LA STRATEGIA
Per il resto Crippa non indietreggia di un millimetro: «Nella Lega e in politica c’è bisogno di persone in grado di esprimere opinioni coraggiose e controcorrente come quelle del generale Vannacci. Lo ribadisco: le porte della Lega per lui sono spalancate. Spero un giorno di averlo con noi». Non lo spaventano nemmeno le accuse mosse a Vannacci - e da lui stesso smentite- di essere vicino a Putin: «Non vedo complotti e nemmeno spie di Mosca che lo hanno indotto a scrivere. Né siamo di fronte a un pazzo...». La possibile candidatura dell’ex comandante della Brigata Folgore però stuzzica il Carroccio. Cinque anni fa la Lega era in forte ascesa, tanto da toccare proprio nel voto per l’europarlamento il suo massimo storico (34,26%) e non aveva certo bisogno di nomi “acchiappa preferenze”. L’anno prossimo, al contrario la Lega ha necessità di fare liste molto competitive per portare a Bruxelles più eurodeputati possibile e per pesare poi sulla futura composizione della maggioranza che governerà l’Unione europea.

Ecco allora che un nome come quello del generale Roberto Vannacci, potrebbe essere quello giusto per accendere la voglia di Lega negli elettori. Proposte ufficiali, come deto, non ne sono state fatte e l’impressione è che prima che arrivino lo stato maggiore della Lega voglia aspettare di capire come si avolverà la vicenda del libro. Qualche ipotesi sulla sua collocazione, però, si può già azzardare. Teoricamente alle europee una persona si può candidare in tutti i collegi contemporaneamente e solo in un secondo momento - se eletto in più zone - può scegliere per quale optare. Nelle due circostrizioni “padane”, quella Nord Occidentale (Lombardia, Piemonte e Liguria) e quella Nord Orientale (Veneto, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia) la Lega è coperta da un sacco di nomi pesanti. Al centro e al sud meno. Ed è proprio quella la collocazione geografica che la Lega starebbe pensando come strategica per il generale.

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