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Maurizio Gasparri contro Saviano: "Diffidenza se non gli piace il governo"

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Via i telefoni a chi delinque e carcere ai genitori se i figli disertano la scuola. Queste sono solo alcune misure contenute all'interno del decreto Caivano. La stretta sui reati commessi da minori sarà discussa oggi dal Consiglio dei ministri. Eppure c'è già chi storce il naso. A spiegarlo ci pensa Maurizio Gasparri, ospite di Stasera Italia in onda mercoledì 6 settembre su Rete 4. Qui il vicepresidente del Senato si chiede "perché, chi vorrebbe la repressione totale come Saviano, quando la fa un governo che non piace scatta la diffidenza. Se non fosse stato fatto nulla lo stesso Saviano avrebbe detto: lo Stato è assente e latitante".

Ecco allora che per il senatore di Forza Italia, se si va avanti così, "su questi temi la trasmissione dobbiamo rifarla tra sei mesi, tra un anno per monitorare se quella piscina si è aperta, se gli interventi della pubblica istruzione saranno stati attuati. Insomma se c'è un'inversione di rotta". Ovvio - precisa nello studio di Nicola Porro, "nessuno si illude che adesso tra una o due settimane tutto scompaia ma nello stesso tempo che si fa?".

 

 

Le scelte sono: o agire, o restare a guardare. "Ci si arrende? Forse ci si è arresi per troppo tempo, c'è una sorta di rassegnazione, alcune zone del Paese devono essere così. Potremmo parlare del quartiere Zen di Palermo o di Tor Bella Monaca a Roma". 

 

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