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Fabio Fazio, "no al rigassificatore": è vicino a casa sua

Pietro De Leo
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Ah il nimby! Quell’acronimo inglese che, tradotto, sta per “non nel mio cortile”, e indica quella tendenza delle comunità locali a rifiutare il posizionamento, sul proprio territorio, di strutture come impianti di smaltimento rifiuti, discariche e, capitolo assai rilevante negli ultimi tempi, rigassificatori. Si tratta di un istinto collettivo alla protezione del territorio (anche se, certe strutture da qualche parte vanno pur collocate), ammantato non di rado di qualche ragione valida ma ancor di più di tanto catastrofismo. 

Ecco, in questi giorni è agli onori delle cronache la protesta intorno all’obiettivo di collocare una nave di rigassificazione, la “Golar Tundra”, a largo di Vado Ligure, nel Savonese. Con un dissenziente eccellente: Fabio Fazio.

 

ZONA PROTETTA
Il presentatore tv, già qualche giorno fa aveva rilanciato, sul suo account di “X” un articolo di stampa locale che dava conto dei mal di pancia dei sindaci del territorio sul piazzamento (ci vorranno ancora svariati mesi) del rigassificatore. Ieri, però, sempre sul social di Musk, Fazio ha scritto di suo pugno: «E così si torna indietro di decenni: un rigassificatore a meno di tre chilometri dalla costa...altro che vocazione turistica». Una posizione poi ampliata in una serie di dichiarazioni riportate dall’edizione online del Secolo XIX: «Facciamo un gioco-dice Fazio- Area marina protetta, spiagge Bandiera Blu, turismo e croceristi, Baia della Ceramica e rigassificatore. Qual è l’intruso?». 

E poi ragiona: «Premetto che nessuno desidera un impianto di rigassificazione vicino alla propria città, ma tutti, in contemporanea, vogliono avere garantita l’erogazione del gas in casa. La questione, quindi, non è di facile soluzione. Tuttavia, la scelta appare incomprensibile. Ci sono voluti decenni di transizione, perché Savona e il suo litorale passassero dall’essere concepiti e vissuti come città industriali a territorio turistico. Ora che il percorso è quasi completato, si torna indietro che, almeno ai miei occhi, è difficile da comprendere». Inoltre, aggiunge: «Trovo difficile conciliare la parola rigassificatore con la ricchezza dell’offerta turistica e ambientale che il territorio ha messo in campo. Trovo quindi curioso ignorare il percorso che è stato svolto in questi anni».

POPULISTA AL CAVIALE
Va detto che, nella premessa, quest’argomentazione contiene un po’ una mezza ammissione. Fazio, infatti, è di Savona, e quindi sì, il suo è un esercizio di nimby. Un nimby al caviale, considerando l’allure del personaggio. E siccome i navigatori del web, di solito, non ne lasciano passare una, c’è chi glielo fa notare. Sotto il suo post su “X”, infatti, un utente scrive: “predicano in tv e poi sono tutti uguali: not in my backyard”. Un altro ancora punge: «Non è un account-parody, vero?». 

Poi c’è chi attacca: «Non mi aspettavo una posizione così beceramente populista da lei». Populista o meno, Fazio non ha resistito all’istinto di guardare con cuore palpitante al proprio territorio. Un velo di campanilismo, o forse di opportunismo. Peccato veniale, certo. Oggi, peraltro, la protesta contro il rigassificatore vedrà snodarsi una catena umana lungo le spiagge di Savona, Vado Ligure e Spotorno, che durerà 21 minuti come i rintocchi della campana del monumento ai caduti nelle guerre. Qualche giorno fa, persino il collegio dei docenti di una scuola ha approvato una delibera in cui si disapprova il progetto. Ecco, da oggi, tutti costoro potranno confidare in un televisivo nume tutelare.

 

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