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Pierluigi Bersani, delirio a Otto e Mezzo: "La destra è come i pedalò"

Claudio Brigliadori
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In questo mondo così fluido, chi ha bisogno di certezze ha una sola via d’uscita: aspettare metà settembre e sintonizzarsi su La7, dopo il tg, sperando sia già ricominciato Otto e mezzo. Ed eccola, Lilli Gruber, con la partenza di Myrta Merlino l’unica regina della rete. 

Rassicurante, nella sua algida conduzione. Un corroborante brodino condito con i soliti ingredienti: sapide polemiche contro il governo, grasse critiche a Giorgia Meloni, una nota di acidità garantita dagli interventi repentini suoi e degli ospiti di sinistra, ovviamente. L’onore e l’onere di aprire le danze della nuova stagione è toccato a Pier Luigi Bersani, ormai grande vecchio del Pd.

«Queste uscite contro l’Europa sono clamorose sgrammaticature, non hanno la dignità di una critica- scandisce prendendo le difese dell’amico Gentiloni -. È un governo che un giorno fa il responsabile e l’altro accende la miccia, non so come si difenda la patria in questo modo». Quindi, la perla di saggezza emiliana: «La destra è come il pedalò, sta fuori solo col sole, quando c’è la pioggia ha dei problemi, perché è demagogica». Finalone dedicato al generale Vannacci. «La avevamo sentita dire una parolaccia... - accenna un po’ imbarazzata la Gruber -. Vannacci ha sdoganato il diritto all’odio, lei per rispondergli sdogana il turpiloquio?». E Alessandro Giuli, in studio, va dritto al punto: «Ma secondo lei Vannacci è un cog***e oppure no?». 

 

«Deve dirmelo lui, ho bisogno che mi dia lui una risposta. Oppure un tribunale. Ma il messaggio era ai miei: volevo dire che quel bar lì non è mai vuoto, non è solo Vannacci. E se vogliono sdoganare l’odio, non possiamo rispondere in greco antico o in inglese. Il generale dica quel che vuole, ma lo dico anche io». E ci sarà sempre un talk pronto a ospitarlo.

 

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