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Immigrazione, Paolo Crepet: "I conflitti in Africa alimentati dalle grandi potenze"

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"Meloni sta misurando la difficoltà di un Paese di farsi ascoltare". Paolo Crepet esordisce così ospite di Tagadà nella puntata di lunedì 18 settembre su La7. Qui lo psichiatra viene interrogato da Tiziana Panella sul caos migranti che Giorgia Meloni e governo devono affrontare. "In mezzo all'Africa - prosegue - ci sono conflitti che tutti hanno interesse a fomentare, perché c'è il mercato delle armi, delle materie prime... Questo è il vero problema".

Per Crepet "se ci fosse stata almeno una parte dell'Occidente capace di mettere risorse, fabbriche, agricoltura, possibilità in quei luoghi... Anche se battesse la scarpa al parlamento europeo come Kruscev fece all’Onu nessuno ascolterebbe Giorgia Meloni in Europa sulla questione migranti". Insomma, per il sociologo "i conflitti in Africa sono alimentati dalle grandi potenze" e a nulla servono i tentativi del premier di farsi ascoltare. 

 

 

Poco prima Crepet non ci era andato per il sottile nei confronti di Elly Schlein. Il motivo? "Alcune sue parole si trovano con difficoltà sul vocabolario. Una persona che decide di fare politica deve avere più empatia...". Non a caso "il più grande discorso politico del secolo, quello di Martin Luther King, durò 12 minuti e fu molto comprensibile. Lo ha capito anche chi non voleva capirlo". Da qui la stoccata: "In 12 minuti puoi cambiare il mondo se parli chiaro, se no non ti bastano sei ore".

 

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