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Iolanda Apostolico, per Luana Zanella "nessun segno di imparzialità"

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Tutto normale, secondo Luana Zanella. Che un giudice, Iolanda Apostolico, si trovi a una manifestazione anti-Salvini e poi disapplichi il decreto del governo, che evidentemente non le piace, in tema di migranti, non ha nulla a che vedere con la sua imparzialità. "Iolanda Apostolico, giudice del Tribunale etneo, è stata subito oggetto di reazioni compulsive, come se l'azione della magistratura esistesse solo in quanto cassa di risonanza di quella politica: la divisione dei poteri, valore costituzionale e solido principio di una democrazia moderna, non funziona in quel modo. I giudici applicano le leggi e, nel farlo, non hanno altro vincolo che quello della legge, fondamento unico del principio di legalità", scrive la deputata di Alleanza Verdi-sinistra in un articolo su Il Riformista

 

 

Prosegue la Zanella: "Ora pare che la stessa Apostolico", "sia stata scovata dai ‘cacciatori di giudici’ del leader leghista Matteo Salvini (immaginiamo che a cercare nel web si siano messi altri e non lui in persona, preso com’è a progettare il ponte di Messina) mentre si trovava al porto di Catania, nel lontano 2018 durante una manifestazione che chiedeva lo sbarco dei migranti dalla nave Diciotti della Guardia costiera, bloccato dall’allora vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini". Bene, riflette la Zanella, "ammettiamo anche che sia lei: davvero si vuole contestare il suo atto di oggi per la libera scelta di allora? Non è questo il modo di valutare la terzietà di una giudice: l’atto che fa fede è quello delle motivazioni al suo provvedimento e un comportamento sobrio che non implica l’astensione dalla vita civile".

 

 

E ancora, insiste la deputata: "Se davvero in quella immagine c’è Iolanda Apostolico non colgo nulla di penalmente rilevante né un elemento che indichi pregiudizio per l’imparzialità a cui la Costituzione stessa vincola i magistrati". Insomma, "anche esprimendo una valutazione tecnica in un convegno il/la magistrato/a può dare un orientamento di tipo politico, inteso come valutazione rispetto ad un atto del Parlamento o del Governo: dunque dovrebbe sempre e solo tacere?". La Zanella conclude tirando in ballo il maschilismo: "A me pare, infine, che la vicenda abbia fatto scattare la molla dell’assalto alla donna-giudice: sotto sotto si sente odore di misoginia, sento voci che sussurrano: guarda quella come si permette di essere così libera di fare quel che ritiene! Perché le donne libere fanno ancora tanta paura". 

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