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Bassetti elogia il governo: "Che brutta figura per chi urlava contro", schiaffi alla sinistra

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Elogia la manovra finanziaria Matteo Bassetti per quanto riguarda il capitolo sanità. Per questo rivolge "un forte applauso al governo da parte di tutti i sanitari: 3 miliardi in più di quanto previsto e un investimento complessivo di 136 miliardi di euro. Mai si era raggiunta una cifra così alta di investimento per il Ssn", sottolinea in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook il direttore di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova. "Serviranno per l’aumento degli stipendi dei sanitari e per il taglio delle liste d’attesa". E conclude: "Che brutta figura hanno fatto quelli che gridavano solo per il gusto di andare contro".

E a spiegare cosa cambia per il settore, è lo stesso ministro della Salute Orazio Schillaci. "I miliardi in più sono 3,3. E questi si sommano ai 2,3 già programmati con la precedente manovra, per un totale di ben 5,6 miliardi messi in più sul piatto per il 2024. A parte il periodo pandemico, nessun Governo prima aveva fatto tanto, altro che tagli. Abbiamo molti soldi in più che ora vanno solo spesi bene", dice in una intervista a La Stampa. "Le risorse aggiuntive ammontano a 5,6 miliardi. Come ha ricordato la premier, l’abbattimento delle liste di attesa resta però la nostra priorità, perché infrangono il diritto alla salute di tutti i cittadini. Per raggiungere questo obiettivo mettiamo sul piatto 560 milioni in più rispetto alle risorse già stanziate in passato e neanche del tutto utilizzate dalle Regioni".

 

 

Il piano anti-attese prevede "prima di tutto" di "pagare meglio il personale sanitario che si impegna ad abbatterle. Per questo", precisa il ministro, "portiamo da 60 a 100 euro il compenso per ogni ora aggiuntiva dei medici per ridurre le liste di attesa, mentre il compenso degli infermieri lo portiamo da 30 a 60 euro, un raddoppio netto. Nel nuovo contratto, poi, potrebbe trovare posto anche la detassazione dei premi di risultato, quando anche questi vertono sulla riduzione delle liste". Non solo. "Incrementando ora", con il rinnovo dei contratti, "le retribuzioni di chi lavora" nel pubblico, "sono convinto che alla fine non sarà nemmeno necessario spendere tutti questi soldi per le strutture convenzionate. Dobbiamo riequilibrare il sistema perché questo disordine lo pagano soprattutto i più deboli e questo è inaccettabile".

 

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