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Giulia Cecchettin, bordata di Paolo Crepet: "La colpa dei genitori"

Paolo Crepet

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Paolo Crepet fa una profonda riflessione sul caso di Giulia Cecchettin, la ragazza di 22 anni uccisa dall'ex fidanzato Filippo Turetta, rintracciato in Germania e arrestato. Un giovane di buona famiglia, che studiava all'Università, il classico "bravo ragazzo" che però non accettava la fine della sua relazione. "I nostri ragazzi non sanno gestire la frustrazione. Si mollano con la ragazzina e vanno fuori di testa, senza proporzione", osserva lo psichiatra su Il Giornale.

"Ma questa è colpa dei genitori che non glielo hanno insegnato. O meglio, che non li hanno lasciati liberi nella vita di impararlo con le loro esperienze, correndo sempre a proteggerli”, ha detto lo psichiatra, sottolineando che “pretendiamo di proteggerli da tutto, non permettiamo che si creino gli anticorpi per affrontare sfide e delusioni. Da quando sono piccoli. Cascare dal cavallino a dondolo e farsi un po’ di male fa parte della vita. Noi, da idioti, che facciamo? Mettiamo la gomma piuma attorno al cavallino".

 

 

"Che senso ha eliminare i voti, le pagelle, le bocciature?", si chiede ancora Crepet. "Stiamo crescendo ragazzi che non sono più in grado di affrontare la sconfitta. Gli facciamo noi lo zaino, come se non fossero in grado. Del resto, parlo ovviamente in generale, sono i genitori i primi a voler essere eternamente giovani. E quindi è ovvio che i loro figli a loro volta non crescano".

Eppoi, prosegue lo psichiatra, "smettiamo di ragionare in base allo schemino dell’uomo assassino e della donna vittima. Non è così. C’è un film di Marco Ferreri del 1963 intitolato ‘Una storia moderna. L’ape regina’, parla di una donna che ha ridotto il marito a una specie di fuco. L’avevano capito pure i greci. Basta con l’idea del maschio fallocratico. Andiamo oltre".

 

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