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Nuova polmonite cinese in Europa, Matteo Bassetti accusa: "Il ruolo degli antibiotici"

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Ondata di polmoniti in Cina, soprattutto nei più piccoli, e focolai più recenti anche in Francia. Cosa sta succednedo? A rispondere è Matteo Bassetti, infettivologo e primario della clinica malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova, sul suo profilo Instagram. L'esperto ha posto l'accento su alcune terapie domiciliari a base di antibiotici, predilette dai no vax, che avrebbero reso alcuni batteri più resistenti. In ogni caso, secondo il medico, non ci sarebbe nulla di cui preoccuparsi. 

"In merito alle polmoniti che hanno riguardato la Cina - ha spiegato Bassetti - adesso si apprende che anche in Francia e in Vietnam c'è stato un aumento di polmoniti nei bambini e queste polmoniti sembrano essere legate al Mycoplasma pneumoniae, un batterio che noi conosciamo da tempo e che causa tipicamente la polmonite nei bambini, negli adolescenti, ma anche nei giovani adulti". Il batterio, ha proseguito l'infettivologo, provoca "una forma di polmonite che può anche essere impegnativa e grave, ma per la quale abbiamo delle terapie". Il problema è rappresentato dal fatto che a quanto pare "molti dei micoplasmi che in Francia hanno colpito questi bambini sono resistenti all'azitromicina", ha sottolineato il medico.

 

 

 

Bassetti, allora, ha puntato il dito contro chi è ricorso agli antibiotici in piena pandemia da Covid: "Quante volte vi ho detto durante il Covid che gli antibiotici non andavano utilizzati nella cura di Sars-CoV-2, che è un virus e non un batterio? Ebbene, averli utilizzati troppo e male, come è stato fatto da molti senza seguire le evidenze scientifiche ha permesso di rendere più forti i batteri". E ancora: "Abbiamo reso più forte un batterio come il Mycoplasma pneumoniae su cui, ahimè, nei bambini gli unici antibiotici che si possono utilizzare sono proprio l'azitromicina e in generale i macrolidi. Questi sono i danni fatti da un certo mondo, cure domiciliari, no vax, no vaxismo, e purtroppo questa è la situazione". Alla fine, però, l'infettivologo ha comunque rassicurato i suoi follower: "Possiamo stare tranquilli. Il Mycoplasma pneumoniae è un microrganismo che conosciamo e troveremo sicuramente altre armi con cui affrontarlo".

 

 

 

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