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Chiara Ferragni, la Procura valuta l'apertura di un fascicolo sul caso pandoro

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La Procura di Milano aprirà un fascicolo sul caso del pandoro Balocco 'griffato' con il marchio di Chiara Ferragni dopo aver ricevuto la ricezione dell’esposto del Codacons in cui si ipotizza la truffa aggravata. Nessuna decisione è stata ancora presa. Nei prossimi giorni il procuratore capo Marcello Viola valuterà il da farsi. Al vaglio tre ipotesi: l’apertura di un fascicolo a modello 45, senza ipotesi di reato nè indagati, uno a 44 in cui si iscrive solo il presunto reato individuato o uno a 21 con anche l’iscrizione degli eventuali indagati. Un passaggio formale per compiere i primi accertamenti già oggetto di un procedimento all’Antitrust concluso con una sanzione. Intanto il Codacons, promotore dell’esposto che ha già portato alla multa milionaria per il pandoro griffato Balocco, annuncia un nuovo esposto all’Autorità per la concorrenza sul caso delle uova di Pasqua di Dolci Preziosi sponsorizzate da Chiara Ferrragni, in cui si chiede di aprire una formale istruttoria per la possibile pubblicità ingannevole a danno dei consumatori e pratica commerciale scorretta.

"Se confermati i fatti così come riportati oggi dai mass media, ci troveremmo di fronte ancora una volta ad una operazione commerciale della Ferragni mascherata da beneficenza, un vero e proprio inganno a danno degli acquirenti con l’aggravante di sfruttare i bambini affetti d’autismo - spiega il Codacons -. Una sponsorizzazione che, stando alle indiscrezioni emerse, avrebbe fruttato in due anni la stratosferica cifra di 1,2 milioni di euro all’influencer, a fronte di una donazione "elemosina" di appena 36mila euro in favore del progetto benefico "I Bambini delle Fate", per giunta eseguita dalla società Dolci Preziosi e non dalla Ferragni, senza alcuna correlazione fra le vendite delle uova e l’entità della donazione". L’augurio dell’associazione di consumatori è che "le indagini dell’Autorità confermino la piena regolarità dell’operazione e smentiscano quanto emerso in queste ore sui mass media, perché in caso contrario la vicenda potrebbe costare all’influencer una nuova sanzione milionaria da parte dell’Antitrust".
 

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