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Chiara Ferragni, la tempesta perfetta: "Non si può escludere", cosa rischia ora

Roberto Tortora
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Sul caso del pandoro Balocco griffato Chiara Ferragni, la cui eco scandalistica non si è ancora placata, è stato interpellato Massimiliano Panarari, 52 anni, sociologo della comunicazione all’Università di Modena-Reggio Emilia e autore della prefazione di Essere Chiara Ferragni scritto da Federico Mello per Aliberti Editore. Lo specialista è stato intervistato da Giovanni Rossi per il quotidiano milanese Il Giorno e non è stato tenero nei confronti dell’influencer: “È una tempesta perfetta, nella quale elementi contestuali molto precisi come il Natale, la beneficenza, i bambini malati e sfortunati si intersecano con fattori professionali fortemente caratterizzanti, ovvero la reputazione, l’immagine e l’affidabilità rispetto ad aziende e follower”. 

Quanto rischia ora la Ferragni? Il sociologo risponde così: “Se molti influencer cavalcano la charity sui social, la trasparenza degli accordi diventa un pre-requisito ineludibile per la credibilità dei soggetti coinvolti. La protagonista ha guadagnato grosse cifre da un’operazione benefica e solo le briciole sono arrivate al Regina Margherita, peraltro con tempistica differita e scollegata dal fatturato. I fan si sentono traditi, chiedono verità. Vestirsi di grigio, parlare di ’errore di comunicazione’ e donare un milione di euro all’ospedale pediatrico torinese è una risposta generosa quanto insufficiente, che quasi sembra ritardare una riflessione necessaria e forzatamente più ampia”.

 

In questa vicenda entra, poi, anche il marito di Chiara Ferragni, cioè Fedez. Il sociologo spiega: “Dinamiche di coppia articolate possono distrarre l’opinione pubblica. E Fedez, in quanto co titolare del brand Ferragnez, ha il dente avvelenato con lo staff. Però non basterà licenziare il manager Fabio Damato. In queste situazioni gli haters si scatenano, ma non è da loro che la Ferragni deve guardarsi, quanto dalla perdita di incanto e credibilità legati alla sua figura. Se lei utilizzasse la sua fama per riscrivere regole e percentuali di una corretta beneficenza fatta dagli influencer, forse il pandoro furbetto potrebbe venire dimenticato. Serve un anti macchia. Subito”. Quando il giornalista, infine, gli chiede se scoppieranno altri scandali, Panarari è lapidario: “Chi può escluderlo”.

 

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