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Rummo, "chi è stato nello stabilimento prima di Salvini"

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La pasta Rummo al centro della polemica. Il motivo? La visita di Matteo Salvini. Sono "senza parole - ammette Cosimo Rummo, titolare del noto pastificio -. Il ministro delle Infrastrutture viene a fare investimenti a Benevento, chiede di venire a visitare lo stabilimento, non capisco che vogliono. Dovevo chiudergli la porta in faccia? Non capisco". D'altronde il leader della Lega non è il primo né l'ultimo. Al Corriere del Mezzogiorno, Rummo ricorda che anche altri politici in passato hanno visitato lo stabilimento.

Tra questi Paolo Gentiloni, quando era premier, o Andrea Orlando, da ministro. "Io non chiedo la tessera di partito a nessuno quando entra a casa mia. Le aziende hanno un valore sociale. Io lavoro con tutto il mondo". Per questo si dice "dispiaciuto e meravigliato per il livello di democrazia e educazione che c'è in Italia". Siamo "in un mondo alla rovescia" ma comunque non è preoccupato per gli effetti della campagna: "le persone sane capiscono benissimo e continuano a comprare la nostra pasta". 

E non è stato da meno l'altro protagonista della vicenda: il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture. Il vicepremier ha voluto liquidare la questione con una battuta. "Bisogna stare attenti a che pasta si mangia perché anche quello è tema di contesa politica, io sono a dieta fortunatamente". Solidale con il pastificio anche il presidente di Confindustria Carlo Bonomi: "Per noi imprenditori è sempre un onore poter ospitare un rappresentante delle istituzioni e membri del Governo della Repubblica nelle nostre imprese". Numerose le attestazioni di vicinanza a Rummo dal mondo politico e imprenditoriale, a cominciare da esponenti dem come Andrea Orlando e l'europarlamentare Pina Picierno. 

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