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Gabriele Muccino, delirio complottista su Israele: 7 ottobre opera loro

Francesco Storace
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A curtura, l’ebbrei, hamasse, ecco a voi Gabriele Muccino, regista de paura. Da brividi. Regista impegnato, ma con le allucinazioni. Il 7 ottobre lo ha traumatizzato, al contrario però. Facendogli vedere un mondo in cui va in scena il suicidio di Israele, che si spara da solo. Razzi made in Tel Aviv contro il suo popolo. La trama può essere pure avvincente, ma ciò che è stato capace di scrivere su Instagram il regista di “A casa tutti bene” e di altre pellicole di successo, è inaccettabile. Fango sulle vittime. Mestare nel torbido come difficilmente si potrebbe fantasticare.

«Noi sappiamo che è esattamente così», risponde al simpaticissimo Paolo Calandrino, che scrive a sua volta: «Gli stessi militari israeliani hanno ammesso che la gran parte delle vittime del 7 ottobre le hanno fatte loro per non permettere ad Hamas di prendere ostaggi... Ma di che cazzo stiamo parlando». Esatto: di che state parlando e senza bisogno di volgarità. Sono in circolazione complottisti senz’anima né cuore, che non si sono accorti di un massacro programmato per provocare una guerra e obbedire ad una parola d’ordine: lo sterminio di Israele.

 

 

 

Ma Muccino non si dà pace. Lo confessa proprio lui: «Gli italiani per le scelte fatte dal proprio governo sono tutti complici», afferma parlando di Gaza e della reazione dello Stato ebraico. E insiste: «Come è possibile giustificarsi parlando ancora del massacro che il gruppo armato di Hamas ha fatto il 7 ottobre sterminando 1200 innocenti rispondendo con un genocidio e il continuo tono vittimistico?». Dunque: «Parlando ancora»... come se il massacro da parte di Hamas non ci fosse mai stato, e del resto conferma questa sua tesi orrenda anche nella risposta al commento alle sue parole sciagurate proposto da Calandrino. «Le hanno fatte loro», quelle vittime. «Esattamente così», dice Muccino.

Poi, anche ieri dà il suo contributo alla pace, girando il cannocchiale sul mar Rosso. Dal suo balcone personalissimo sui social, il regista si fa notare in questa maniera: «L’Italia entra in guerra». È il titolo del messaggio postato da Muccino, sempre su Instagram, dopo la decisione del governo italiano di prendere parte con Francia e Germania a una missione navale armata nel Mar Rosso per contrastare gli attacchi degli Houthi ai mercantili in transito verso il canale di Suez. Azione difensiva, altro che guerra. Ma lui non si ferma: «Per chi non lo sapesse ancora o non lo avesse capito o non fosse stato informato», sottolinea Muccino nel messaggio, «l’Italia è entrata ufficialmente in azione nella guerra arabo israeliana». In pratica – accusa lui – siamo lì «per tutelare l’arrivo di navi in Israele attraverso il canale di Suez, l’Italia entra in combattimento accanto ai francesi e agli americani per difendere le navi in transito nel canale dagli Houthi dello Yemen che le affondano per cercare di interrompere i rifornimenti a Israele (e all’Europa) per fermare il genocidio in atto».

 

 

 

E chi osa contestare le sue parole, viene travolto da un’orda di troll con gli occhi bendati. «Servi dei sionisti» è il commento più gentile a chi parla, come è, di azione difensiva e non di guerra. Ormai siamo alla disinformazione praticata per conto del terrorismo internazionale. Diventano idoli pure gli Houthi, che fino a ieri nessuno conosceva. I soprusi di chi vuole distruggere l’unica democrazia esistente da quelle parti negati con faziosità. Non va affatto bene la propaganda orchestrata mediaticamente da chi sa di aver un nome noto col quale cerca di rendere credibile ciò che non è. Per entrare in guerra ci vuole il voto del Parlamento, e in Italia questo non è accaduto. C’è solo una pessima opera di disinformazione tesa ad eccitare gli animi dal divano di casa. Perché nel mondo c’è chi si combatte per davvero e in maniera sanguinosa, ma quali colpe dare all’Italia è davvero difficile da capire o da accettare come tesi piuttosto strampalata.

Terroristi protetti dall’Iran aggrediscono navi commerciali e in guerra sarebbe il nostro Paese? È questo il contributo alla pace che intendono portare certi uomini di cultura? Panico, disinformazione, bugie. È quello che si semina per creare senso di colpa tra gli italiani, “complici” del governo che a differenza di quanto scrive Muccino non ha deciso alcuna guerra. Dove sono le armi che l’Italia fornirebbe a Israele? Le trasportiamo con i mercantili? Ma in quale mondo vive... Molto più semplicemente, l’Italia ha un ruolo centrale nel Mediterraneo, a partire da import ed export. E si ha il dovere di tutelare il commercio internazionale (i terroristi non attaccano le navi cinesi ma solo quelle occidentali). Ma questo a Muccino le sue preziose fonti non lo hanno detto. È sufficiente la manipolazione. E così la celebrità divampa in ogni parte del mondo. Cinicamente. 

 

 

 

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