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Prima di Domani, Orsini fa calare il gelo: "Navalny? I diritti umani non c'entrano niente"

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Nostro malgrado, sale in cattedra Alessandro Orsini. Il professore dice la sua a Prima di Domani, il programma condotto da Bianca Berlinguer su Rete 4. Spazia a tutto campo, mischiando la morte di Alexei Navalny, la guerra in Ucraina e il conflitto in Medio Oriente. E il risultato è sconcertante.

Si parte dalle commemorazioni per il dissidente russo morto in carcere, o meglio ammazzato. Ecco, Orsini su queste commemorazioni ha delle idee particolari. "Questa sera c'è stata, forse è in corso al Campidoglio, una fiaccolata per celebrare la figura politica di Navalny. Ecco, io voglio spiegare che questa fiaccolata non c'entra niente con la difesa della libertà o dei diritti umani, altrimenti Carlo Calenda avrebbe organizzato una fiaccolata anche per Julian Assange", rimarca. Insomma, al netto delle considerazioni su Calenda, la commemorazione di Navalny non avrebbe nulla a che spartire con la difesa dei basilari diritti umani. 

 

"Semplicemente Navalny - riprende - è morto nei giorni in cui è caduta Avdiivka e l'Ucraina ha perso definitivamente la guerra, ha perso la battaglia più importante della guerra. L'Ucraina è in rotta, l'esercito è a pezzi, esangue, senza munizioni e senza soldi. E l'altra ragione per cui si organizza questa fiaccolata è che l'Occidente ha bisogno di ripulirsi l'immagine: stanno sterminando il popolo palestinese", conclude Orsini piazzando il carico da novanta.

 

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