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Giorgia Meloni, "la questione maiale": sul "Fatto" l'insulto in prima pagina

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Nel dubbio, attaccare Giorgia Meloni al grido "fascista!". Il Fatto Quotidiano tocca vette surreali in prima pagina perché da un lato il giornale più vicino al Movimento 5 Stelle, con il direttore Marco Travaglio vero e proprio opinion maker alle spalle del leader Giuseppe Conte (qualcuno, malizioso, lo definisce addirittura "burattinatio"), è anche il più manettaro d'Italia, dunque lo scandalo giudiziario del Pd non può non venire accolto con una certa soddisfazione.

L'affondo dello stesso Conte, che strappa con la giunta di centrosinistra in Puglia, è dunque salutato con una certa malcelata soddisfazione anche se l'ipotesi di una sconfitta del (fu) campo largo e un successo del centrodestra è ipotesi indigeribile. Ecco allora l'intervista riparatrice proprio al governatore Michele Emiliano in versione "tappetino". Conte chiede un "repulisti" nel Pd? Ed Emiliano promette: "Lo farò". Anzi, testuale: "Faremo tutto quello che ci chiedono, spero entro le elezioni europee". Perché alla fine, la vera preoccupazione (e il vero obiettivo) di tutti nel centrosinistra è quello di presentarsi come più puliti (e per forza di cose da soli) al voto di giugno che deciderà gli assetti dei prossimi cinque anni a Strasburgo e Bruxelles. 

 

 

 

Ma come fare allora a sviare almeno in parte l'attenzione dei lettori sulla magagna progressista? Una mano arriva da Mannelli, una delle matite armate del Fatto, che verga il suo solito schizzo di fiele sulla premier. 

 

 

 

"Nun c'è 'na questione morale che ci riguarda", assicura Meloni in romanesco troneggiando su un cumulo di pistole e fasci littori. "C'è che nun se butta gnente...". Titolo della vignetta "satirica": "La questione maiale". Che classe, che eleganza. 


Guarda qui la vignetta di Mannelli sul Fatto quotidiano

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