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Lapo Elkann, bordata di Stefano Tacconi: "Eravamo grandi amici, mi ha fatto male"

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Una battaglia vinta, per Stefano Tacconi: un anno dopo il coma l'ex portiere è infatti riuscito ad alzarsi in piedi e a camminare con le sue gambe. Insomma, buone ragioni per festeggiare, come spiega lo stesso ex portiere della Juventus a DiPiù: "Assieme alla mia famiglia ho deciso di festeggiare le mie dimissioni dall’ospedale, il mio sessantasettesimo compleanno e anche il tredicesimo anniversario di matrimonio con Laura. Tre feste insieme per celebrare, nello stesso momento, i tre giorni più importanti della mia vita".

La famiglia infatti in questo periodo difficilissimo gli è sempre rimasta al fianco. Il tutto è iniziato quando Stefano Tacconi è crollato a terra davanti al figlio Andrea, colpito da una grave emorragia cerebrale: si trovavano ad Asti e Andrea ha avuto la prontezza di tirargli la lingua fuori dalla bocca per evitare il soffocamento di papà. "Ora - spiega sempre Tacconi e DiPiù - anche se sto meglio e sono tornato a camminare, il mio calvario non è ancora finito". 

All'orizzonte una nuova operazione: "Le ultime visite che ho fatto hanno evidenziato dei coaguli di sangue, dei trombi, nelle gambe e nella vena aorta. Devono aprirmi e darmi una sistemata. Mi hanno promesso che poi sarò come nuovo".

 

Nell'intervista, Tacconi, si spende in qualche ringraziamento e si toglie anche un sassolino dalla scarpa. Tra chi non lo ha mai abbandonato, spiega, Walter Zenga. Al contrario, in questo periodo drammatico, è sparito Lapo Elkann. "E questo mi ha fatto male: eravamo grandi amici, io e Lapo, ma lui ha smesso di farsi sentire...", conclude Stefano Tacconi.

 

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