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Meloni vince, Paolo Mieli zittisce la sinistra: "Strano tipo di fascismo..."

Andrea Carrabino
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Ieri sera, lunedì 10 giugno, è andata in onda una nuova puntata di Quarta Repubblica, il talk show di Rete 4 condotto da Nicola Porro. Tra i temi di discussione, il risultato delle elezioni europee con Roberto Vannacci special guest.

Il generale, come ricorda lo stesso conduttore, nell'ultima campagna elettorale ha raccolto più di 500mila preferenze. E, per l'occasione, ha replicato a tutte le critiche sulla sua persona che sono emerse in questi mesi. "Il 'mondo al contrario' non è una percezione, ma è la realtà. Gli italiani e soprattutto gli europei si sono stancati di questo mondo al contrario", ha detto il generale.

Tra gli ospiti in studio, anche l'ex direttore del Corriere della Sera Paolo Mieli. Il giornalista, incalzato da Porro, ha espresso il suo parere riguardo alla presunta onda nera che si starebbe avvicinando in Italia e in Europa, rivelando anche un aneddoto del suo passato. "Io sono reo di aver completamente abboccato a questa storia 30 anni fa quando si presentò Berlusconi - ha confessato Mieli - Poi io stesso sono stato costretto a vedere l'alternanza politica tra Berlusconi e Prodi. Uno strano tipo di fascismo - ha poi aggiunto - E mi sono venuti dei dubbi". 

I dubbi di Paolo Mieli si sono poi intensificati con il passare degli anni, quando dopo Berlusconi sono arrivati ​​Matteo Salvini e Giorgia Meloni "E poi hanno continuato a raccontarmela per chiunque venisse - ha sottolineato il giornalista - E man mano cresceva la destra e l'impianto di Berlusconi, quel centrodestra inventato da lui 30 anni fa, è rimasto in piedi ed è ancora in piedi vincente. Non è possibile che qualcuno continui ad abboccare a questo pericolo del fascismo. Vuole abboccare solo qualcuno che non ha argomenti e cerca delle scappatoie".

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