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Giovanna Botteri, incubo in Cina: "Avevo il terrore che mi fermassero in strada"

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Giovanna Botteri, 67 anni, volto storico della Rai, va in pensione e lascia così Parigi per far ritorno a Roma. "Aspetto il camion con mobili e oggetti. Sono venuta via da qui 25 anni fa: New York, Pechino e, ultima tappa, Parigi che ho lasciato pochi giorni fa", racconta la giornalista in una lunga intervista a Il Corriere della Sera.

La Botteri rivela alcuni aneddoti drammatici della sua carriera: "Ero in Afghanistan con Maria Grazia Cutuli (giornalista del Corriere della Sera uccisa nei pressi di Kabul, ndr). La sera mi ha chiamato la mia Sarah (la figlia, ndr) piangendo e io non mi sono aggiunta al convoglio di Maria Grazia, ho preso un’auto per l’aeroporto per tornare a Roma. E mi sono salvata, la vita è incredibile".

 

 

Una delle esperienze che l'ha segnata è stata "quando da Pechino ho raccontato il Covid. L’ho raccontato agli italiani prima che succedesse in Italia. E quando si sono visti i camion militari e quelle scene strazianti dei morti soli in ospedale, io stavo raccontando un Paese che ne stava uscendo. Forse ho rappresentato la speranza", ricorda. Allora sentiva "tanta solitudine e angoscia. Un Paese fermo, sospeso, dove si parlava solo mandarino e non inglese, spesso con il filo spinato attorno alle case. Quando percorrevo il tratto di strada da casa all’ufficio avevo il terrore che mi fermassero per strada: ti provavano la febbre e se ne avevi anche poca ti mandavano in un Covid centre e sparivi. Con il fuso orario, lavoravo di notte e l’angoscia cresceva".

 

 

Per quanto riguarda la Rai, aggiunge Giovanna Botteri, "per me è famiglia e resterà tale. La Rai sono tutti i giornalisti, le maestranze, non sono i dirigenti che vanno e vengono". Un addio dunque? "Diciamo che In altre parole sarò su una nuova rete...". La giornalista infatti tornerà in tv nel programma di Gramellini su La7: "Sì, è stata una scelta naturale. Del resto ora sono una donna libera", conferma.

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