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Roberto Salis, il papà di Ilaria continua a fare lo show sui social

Roberto Salis

Francesco Storace
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Il dubbio che si tratti di un account parodia un po’ ci lacera. Perché leggere le prodezze di Roberto Salis su Twitter – anzi X, specificando che non è la Decima sennò si sbaglia – è esaltante e deprimente al tempo stesso. Un po’ per le frescacce che diffonde, il che può anche essere un metodo astuto per far crescere la sua popolarità; ma anche perché prendersela praticamente con tutti a difesa della sua bambina non fa nemmeno ridere. Papà Salis ha scoperto il rododentro e lo scodella contro tutti sui social. Si tratta di una pianta rigogliosa, non una specie di malattia. Certo, c’è anche quello velenoso, e se te lo mandano da casa Salis un po’ di prudenza non guasta.

Comunque, basta scorrere i tweet. Le risposte a ciò che scrive sono terribili. Ma quel che è più appassionante è il dibattito sul tema lanciato da qualche giorno. Don Roberto lamenta di essere «oggetto di attacchi sconsiderati da parte di fiancheggiatori del regime illiberale di Orban». E li elenca: Lega, Fdi, Libero (sbagliando indirizzo web), il giornale, “etc”, e non sappiamo chi altri abbia nel mirino. Ma tanto basta: in pratica, noi non siamo Fanpage, lui non è la Meloni, quindi noi non potremmo notare stranezze e lui non subire critiche.

 

 

Eppure gliene fanno, eccome se gliene fanno. A noi tocca il rododendro, a lui «la pochezza evidente nella mediocre modalità di discussione con cui si rivolge», gli replica un utente. Con una domandina: «Perché continua a tralasciare la condanna per invasione di edifici e cerca di assolvere ancora una volta sua figlia?».

Roberto Salis si scatena, stavolta il suo rododentro lo penetra e reagisce malamente: «Chiaramente lei è uno stalker: fa delle accuse che vengono prontamente smentite». E annuncia il click. Punto esclamativo e blocco da X. Tenta, il Salis, di dire ma come, Salvini non è pure accusato come la mia Ilaria? Gli fanno notare che il paragone non regge. «Indecoroso», perché Salvini «è a processo per aver fatto il suo dovere di ministro dell’Interno contro l’immigrazione clandestina», altro che la Salis...

Ripescando un vecchio post («meglio emigrare che votare Fratoianni») lo tritura un utente sardo come lui: «E’ lei che per una poltrona alla figlia e 4 spicci si è venduto a coloro che “preferisco emigrare che votarli”».

 

 

Insegna anche il mestiere ai magistrati di Milano su un terreno che farebbe bene ad evitare, un po’ minato per la famiglia: «L’edilizia popolare a Milano è il market leader per gli affitti». E siccome non lo sanno gestire, «questo ovviamente favorisce la lobby dei proprietari di alloggi che affittano a prezzi folli le stanze agli studenti. Un magistrato dovrebbe darci un occhio»: ungherese, forse?
Altro blocco ad una giornalista, Chiara Giannini, che ha il torto di avergli chiesto come fa a cambiare idea dalla destra alla sinistra, avendo letto i suoi post. La replica è stile Voltaire per esigenze familiari: «Per un liberale come me è un dovere fare in modo che uno che la pensa diversamente da me possa esprimere la sua opinione». È finita, la discussione a furia di botta e risposta, che il liberale Salis ha stoppato dal suo account X pure la Giannini...

Divertente o semplicemente irritante il dottore? 

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