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In Onda, Donzelli affonda la sinistra: "Non serve essere zerbini, Meloni è abituata così"

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"Il capogruppo del Partito popolare è normale che si incontri con chi nel governo tiene i rapporti con l'Europa". Tiene banco il vertice tra Manfred Weber, Giorgia Meloni e Raffaele Fitto, il ministro per gli Affari Ue principale candidato italiano per un ruolo nella nuova Commissione europea guidata per la seconda volta consecutiva da Ursula Von der Leyen

A In Onda, su La7, Luca Telese e Marianna Aprile intervistano Giovanni Donzelli, esponente di Fratelli d'Italia, che tenta di sminare il campo da ogni polemica pretestuosa. In collegamento c'è però il direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana. Il quotidiano di via Solferino titolava: "Fitto 3 ore dalla premier. Battaglia finale per ottenere una vicepresidenza esecutiva". E Fontana rincara la dose prevedendo giorni complicati per Palazzo Chigi: "Simbolicamente quel ruolo fa molto la differenza, è un ruolo esecutivo che se collegato a deleghe al bilancio, ai fondi di coesione e Pnrr permetterebbe all'Italia di entrare nelle questioni vive e reali dell'Europa. L'Italia, Donzelli non può negarlo, è in difficoltà nei rapporti con l'Europa. La scelta di non votare Ursula Von der Leyen è una di quelle scelte che restano e non vengono cancellate così rapidamente. L'Italia ha bisogno di un rapporto con l'Europa solido, pensiamo ai piani di rientro del debito. Se non si ottiene un ruolo importante continua quel filone di difficoltà iniziato con quell'astensione al Consiglio dei premier Ue che ha portato poi al voto contrario all'Europarlamento".

Secca la risposta di Donzelli, che già in apertura di puntata aveva sottolineato come il governo Meloni, a differenza di quelli che lo hanno preceduto, non va in Europa "con il cappello in mano" perché "non ha bisogno di legittimazione, la legittimazione gliel'hanno già data gli elettori".

"Io ho una lettura leggermente diversa - risponde l'esponente di FdI a Fontana -. Tecnicamente le vicepresidenze esecutive sono una novità del mandato precedente e l'Italia non ce l'aveva. Quindi non sarebbe un fallimento non averlo, nessun commentatore si era scandalizzato". 



Donzelli a In Onda, guarda qui il video di La7

 

E ancora: "I rapporti con l'Europa non sono partiti male, sono partiti in modo schietto. Secondo me sarebbero partiti male se dopo le elezioni di giugno noi avessimo detto 'vabbè, niente di male, andiamo a braccetto coi verdi'. Verdi le cui politiche green e follie ideologiche stanno rovinando l'economia europea e aumentando l'inquinamento nel mondo perché facilitano l'economia cinese". "Per avere buoni rapporti e farsi rispettare - conclude dunque Donzelli - non è necessario essere zerbini. Giorgia Meloni è abituata a fare così".

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