Passetto di Borgo: l'assicurazione sulla vita del Papa

Con Niccolò III (Giovanni Orsini), primo Pontefice ad abitare stabilmente in Vaticano, il “Passetto” prende consistenza muraria nel senso che, più o meno, si può paragonare all’attuale
di Sergio De Benedettimartedì 24 giugno 2025
Passetto di Borgo: l'assicurazione sulla vita del Papa
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Dan Brown (Daniel Gerhard Brown), famoso scrittore americano del New Hampshire, pubblicò il libro “Angeli e Dèmoni” nel 2000. Secondo per numero di copie vendute soltanto al “Codice da Vinci” uscito tre anni dopo, Dan fece conoscere alla ribalta internazionale il cosiddetto “Passetto di Borgo”, passaggio pedonale sopraelevato lungo circa 800 metri che congiunge il Castel Sant’Angelo iniziando poco prima del termine del Colonnato Berniniano di Piazza San Pietro. Situato nel Rione XIV, Borgo, sviluppato intorno al Colle Vaticano staccatosi dal Rione XIII, Trastevere, al tempo di Sisto V (Felice Peretti), la funzione del Passetto consisteva nel far raggiungere al Papa la Mole Adrianea all’altezza del Bastione di San Marco nel caso di invasioni da parte di forze militari ostili. Al riguardo però, i riferimenti storici partono da Baduila, più noto come Tótila, re degli Ostrogoti dal 541 al 552.

All’epoca, Tótila saccheggiò infatti Roma più volte ma il riferimento al Passetto è privo di qualunque consistenza, così come al tempo di Leone IV (Leone figlio di Rodoaldo), Pontefice dall’847 all’855, al quale dobbiamo attribuire le cosiddette Mura Leonine, cinta muraria molto importante di 5 chilometri con 44 torri costruite tra l’848 e l’852 ma certamente non pertinenti al raggiungimento protetto di Castel Sant’Angelo.

E finalmente con Niccolò III (Giovanni Orsini), primo Pontefice ad abitare stabilmente in Vaticano, il “Passetto” prende consistenza muraria nel senso che, più o meno, si può paragonare all’attuale. Papa per neanche tre anni (1277/1280), di nobili origini anche di madre (una Caetani), l’Orsini non ebbe alcun bisogno di avvalersene. Altro riferimento d’uso è legato ad Alessandro VI (Rodrigo Borgia), Pontefice dal 1492 al 1503, anche se al tempo di Carlo VIII di Francia il 31 dicembre 1494 lo fece entrare comunque a Roma con tutti gli onori, si comprende bene che l’utilizzo del Passetto non fu necessario ma che piuttosto venne adoperato da Alessandro VI per altre “esigenze personali”. Resta dunque il 1527 con Clemente VII (Giulio de’ Medici) al tempo del Sacco di Roma da parte delle truppe al soldo di Carlo V d’Asburgo ed in questo caso il Passetto fece il suo dovere, salvando di fatto il Pontefice da morte sicura a scapito di centinaia di Guardie Svizzere e di numerosi prelati che si immolarono per lui. Fu dunque questo il primo e l’ultimo uso di effettivo riscontro anche se bisogna riconoscere che averlo funzionante ha rappresentato per diversi Pontefici una sorta di rassicurante protezione.

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