Giovedì prossimo Francesca Albanese presenterà il suo prossimo rapporto sulla situazione in quelli che definisce territori occupati palestinesi. Per il momento l’ateneo bernese ha ritirato venerdì sera l’autorizzazione per l’uso dei locali spiegando che non poteva essere garantito un programma equilibrato. L’Università di Berna (Svizzera) ha annullato una conferenza di Amnesty International che avrebbe ospitato Francesca Albanese, per «l’impossibilità di garantire l'equilibrio dell’evento». Riportando il fatto, il quotidiano NZZ ne ha ricordato le posizioni estremiste e le «dichiarazioni di odio verso gli ebrei e in supporto esplicito ai terroristi di Hamas». Pochi giorni fa in un evento organizzato da Wired «all’Università Bocconi di Milano, la stessa Francesca Albanese è stata invitata a parlare» ed è stata presentata come una delle «menti straordinarie del nostro tempo».
C’è da dire che fino ad ora l’ateneo Bocconi si era distinto per non aver dato spazio alla propaganda estremista e per l’impegno nel contrastare gli atti di antisemitismo, dopo l’aggressione a uno studente ebreo. Albanese è nota per le sue affermazioni a favore di Hamas, come quella secondo cui le vittime del 7 ottobre sarebbero state uccise in risposta all’oppressione di Israele, o che i terroristi avrebbero «il diritto di resistere». Sulla scia di tutti i suoi interventi precedenti, anche nell’ultimo rapporto scritto da Albanese per le Nazioni Unite - alla quale è stato rinnovato l’incarico fino al 2028 non senza la netta opposizione di Israele e Stati Uniti che la definiscono “non imparziale” giurista parla chiaramente di genocidio in Palestina.
«Vorrei che le persone capissero che il mio mandato è investigare sulle violazioni di diritto internazionale commesse da Israele sul territorio occupato palestinese. E indago su Israele perché è il paese occupante. Un’occupazione totalmente asimmetrica sulla popolazione palestinese» dice Francesca Albanese. «Con le mie ricerche ho concluso che Israele commette crimini di guerra e contro l’umanità da oltre 50 anni. Creando colonie israeliane illegali, demolendo case, segregando una popolazione e arrestando arbitrariamente. Tutto ciò ha dato vita a una struttura di violenza permanente». Le reiterate dichiarazioni dell’avvocata italiana del resto sono apertamente schierate. In uno degli eventi, a cui ha partecipato Albanese, è stato letto pubblicamente il testamento dell’ex leader di Hamas, Yahya Sinwar, autore della strage del 7 ottobre 2023, in cui si incita alla jihad e alla «liberazione totale della Palestina». Il Department Of Justice (DOJ) americano ha inviato una lettera ufficiale all’Alto Commissario ONU per i Diritti Umani per chiedere la rimozione immediata di Francesca Albanese, con l’accusa di conflitto d’interesse e di mantenere una condotta vergognosa «per l’istituzione che rappresenta .Il suo comportamento ha disonorato il mandato e compromesso la credibilità dell’intera istituzione. La sua posizione è incompatibile con il sostegno, diretto o indiretto, ad attori che giustificano il terrorismo”. (Civil Rights Division Task Force, DOJ). Ma la rappresentante Onu pro-palestina non ha alcuna intenzione di “mollare” il posto.