Il romanzo infinito dei grandi capitani d’impresa

In un libro la faida dei fratelli fondatori di Puma e Adidas. Da Jobs a Musk, le storie di successo trionfano sugli scaffali
di Daniele Priorilunedì 21 luglio 2025
Il romanzo infinito dei grandi capitani d’impresa
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Storie di successi e insuccessi. Invidie, tradimenti, faide familiari e gialli il più delle volte irrisolti che hanno segnato la grande Storia. Benvenuti nel romanzo infinito dei “capitani d’impresa”. Ormai un vero genere letterario di successo al quale le case editrici, giustamente, continuano ad attingere con convinzione, sostenute dalle scelte dei lettori. A pienissimo titolo nel genere una delle più recenti e interessanti pubblicazioni dell’editrice Limina, La sfida del secolo (Pagg: 432, euro 19,90) scritta dalla notevole penna della giornalista Usa Barbara Smit, incentrata sulle origini familiari di due marchi destinati a conquistare il mondo dello sportswear: Adidas e Puma, nate dallo scontro acerrimo e mai risolto tra i due fratelli Adolf e Rudolf Dassler e poi tra i loro figli che non si sono però certo limitati a litigare ma, grazie ai loro guizzi imprenditoriali hanno rivoluzionato il mondo dello sport e quello del marketing, inaugurando la tradizione delle sponsorizzazioni miliardarie. Adidas e Puma si sono incrociate, infatti, stringendo accordi multimilionari con nomi come Jesse Owens e David Beckham, Pelé e Boris Becker. Una svolta generale che, come sempre in questi casi, ha favorito anche la nascita di competitor agguerriti come Reebok e Nike su cui pure non sono mancate le pubblicazioni, su tutte l’autobiografia del potentissimo fondatore del marchio ispirato alla Nike di Samotracia, Phil Knight, L’arte della vittoria (Mondadori 2025, 256 pagine, 15 euro) uscita nel 2016 come biopic, inserita nel 2019 tra gli Oscar e ripubblicata quest’anno nella collana per ragazzi (che in effetti sono i principali cultori dell’aletta dei sogni). Sembra, in effetti, rivolgersi proprio ai più giovani Phil quando nel libro racconta come ha realizzato la sua “Idea Folle”, coinvolgendoci in un'incredibile rincorsa.

A proposito di corse (ma a bordo di motori rombanti) è appena uscita per i tipi della Luiss University Press Velocissima. L'industria dell'auto da Henry Ford a Elon Musk (240 pagg – 18 euro) un saggio nel quale Cesare Alemanni ci accompagna lungo la traiettoria evolutiva dell'industria automobilistica. Velocissima non si limita a una cronaca tecnica ma si scioglie in una narrazione limpida e serrata che guarda all'automobile non solo come oggetto industriale, ma come mito moderno, inarrestabile nella sua corsa velocissima lungo le arterie del capitalismo globale. Molti i biopic militanti che in questo periodo si stanno fronteggiando soprattutto in merito alla nuova avventura politica del fondatore di Tesla, sul quale il testo più celebre è quello curato dal biografo di lusso Walter Isaacson, già autore del bestseller su Steve Jobs, che si intitola semplicemente Elon Musk (Mondadori 2023, pagg 708, 27 euro) un ritratto intimo che parte dalle vicende di Musk bambino picchiato dai bulli in Sudafrica, fino a un racconto più tagliente uscito a giugno, in Italia, per i tipi di Altoforte edizioni che ha pubblicato un breve saggio firmato Progetto Razzia intitolato Musk Il tecnosciamano (pagg. 122,10 euro). In questo saggio, tra biografia essenziale e riflessione culturale, viene esplorato Musk come figura sciamanica della modernità, capace di incarnare il capitalismo più sfrenato e, allo stesso tempo, un'utopia tecnospirituale. Non da meno anche le sorti degli altri geni della tecnocrazia con un Bill Gates quasi inedito che a febbraio di quest’anno è uscito in libreria con Source Code – I miei inizi, opera che non riguarda il periodo d’oro di Microsoft né la Fondazione Gates o il futuro della tecnologia ma la storia umana e personale di come Bill Gates è diventato chi è oggi. (Mondadori 2025, pagg 344, 22 euro). Il novello sposo veneziano Jeff Bezos, fondatore di Amazon, ha pubblicato le sue memorie autobiografiche nel 2021 (con un testo di Isaacson in prefazione) nel volume dal titolo evocativo Inventa & Sogna - Il mio codice di vita (Sperling&Kupfer 2021, pagg.307, 19,90 euro) nel quale si addentra in racconti e analisi che vanno dal business ai temi sociali, dall’innovazione all’ossessione per il cliente, dal cambiamento climatico all’esplorazione dello spazio, offrendo un quadro sulle sue visioni del mondo e del futuro.

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Un tris di storie italiane, o meglio di due grandi italiani e una saga familiare, si è occupato nell’ultimo lustro il giornalista Tommaso Ebhardt, direttore della redazione milanese di Bloomberg News, che per i tipi di Sperling&Kupfer ha pubblicato in rapida successione: la biografia di Sergio Marchionne che nell’edizione del 2023 si chiedeva cosa fosse rimasto della rivoluzione del grande manager Fiat. Nel 2022 è uscito, invece, con la bella storia “dal basso” di Leonardo Del Vecchio passato dall’infanzia in povertà all’essere l’industriale italiano più ricco a capo della sua Luxottica, per arrivare alla fine del 2024 al racconto di una vera e propria saga quella dei Prada - Una storia di famiglia (Sperling&Kupfer 2024, pagg.320, 19,90 euro) in cui Ebhardt ripercorre la storia di Prada dalle origini ai giorni nostri, indagando le ragioni del successo, gli orizzonti economici e le possibili criticità del mito nato in una piccola bottega nel cuore di Milano riuscita a trasformarsi in un brand globale da miliardi di euro quotato alla Borsa di Hong Kong. Una saga che è un tutt’uno con la storia di una famiglia che ha sfidato le convenzioni del lusso, sovvertito le regole del fashion, fino alle imprese in mare per la Coppa America.

Come a una storia familiare, quella di Ole Kirk Kristiansen dei suoi eredi, appartiene la storia della Lego, una vicenda nata prima della guerra da una intuizione e divenuta un impero dopo la scoperta della plastica. Vicenda raccontata nel libro Lego - Una storia di famiglia (Salani 2024, pagg. 416, euro 19) nel quale il biografo dei reali danesi, Jens Andersen ricostruisce l’appassionante storia di una famiglia attraverso tre generazioni e l’epopea di un mattoncino immortale che ha acceso la nostra immaginazione. La vera saga industriale italiana, però, è e resta quella degli Agnelli. Innumerevoli i testi usciti nel corso degli anni. Segnaliamo il più recente L'ultima dinastia. La saga della famiglia Agnelli da Giovanni a John (Solferino 2024, pagg 432, 22,50 euro) scritto dalla giornalista di Bloomberg, Jennifer Clark, il racconto di un family business nel quale, però, magistralmente la cronista, attraverso i profili umani della “dinastia Agnelli” fatta di grandi uomini ma anche di grandi donne, ripercorre la Storia italiana.

E proprio alla grande Storia italiana sono legate le vicende di altri due personaggi divenuti protagonisti di opere letterarie. Adriano Olivetti, genio dell’informatica ante litteram scomparso improvvisamente nel 1960 mentre la sua azienda era diventata un modello di impresa e di creatività unico al mondo. La vicenda che si è tinta di contorni inevitabilmente gialli l’ha raccontata la scrittrice di Washington, Meryle Secrest nel libro Il caso Olivetti (Bur 2022, pagg 400, euro 14) all’interno del quale l’autrice indaga il legame tra Cia, guerra fredda e il geniale prototipo del primo computer “archiviato” dopo la scomparsa a un anno di distanza l’uno dall’altro del fondatore di Olivetti e del suo ingegnere di riferimento Mario Tchou. Per arrivare, infine, alla biografia di un altro personaggio enigmatico, quell’ Eugenio Cefis (Laterza 2021, pagg. 392, 20 euro) già braccio destro e poi successore di Enrico Mattei all’Eni, reso celebre da Pier Paolo Pasolini che lo ha trasformato in uno dei protagonisti del suo romanzo postumo, Petrolio, è tornato sugli scaffali delle librerie, con tutto il suo alone di mistero, quattro anni fa, in occasione del centenario della nascita, quando Paolo Morando ha riacceso i fari della Storia su uno dei principali protagonisti laterali (ma in realtà principali) della saga che sembra romanzesca ma invece è reale e di maggiore attrattiva che resta la Storia del nostro Paese.

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