La guerra tra magistratura e governo ancora al centro del dibattito. L'ultima trovata dell'Associazione nazionale magistrati è quella rivangare il passato dell'attuale ministro della Giustizia. La sua "colpa"? Aver cambiato idea - dopo 30 anni - sulla separazione delle carriere. Per Bruno Vespa si tratta di attacchi - quelli a Carlo Nordio - realizzati per fomentare la polemica. "L’episodio - premette comunque sulle colonne de Il Giorno - ci ricorda tuttavia che sono passati trent’anni tondi da quando Berlusconi pose il problema. Si capisce perciò la soddisfazione del centrodestra – e segnatamente di Forza Italia – perché un percorso così lungo e tormentato vada verso la conclusione e la furiosa reazione della magistratura associata che si avvia a perdere una storica battaglia".
Il motivo è chiaro: "La nascita di due distinti consigli superiori, più che a scindere definitivamente le funzioni dei magistrati (già con la legge Cartabia era stato abolito il salto frequente dalla funzione requirente del pm da quella giudicante), serve a evitare gli inquinamenti e il gioco correntizio nelle promozioni e soprattutto nel giudizio disciplinare sui colleghi". L’estrazione a sorte dei componenti dei due consigli superiori ha infatti quello che il giornalista definisce "il proposito di smantellare le correnti, o comunque di indebolirle fortemente".
Meloni da Vespa sul caso "Kaufmann": soldi al presunto killer? "Epilogo scandaloso"
Giorgia Meloni intervistata da Bruno Vespa. L'occasione? La quinta edizione del "Forum in Masseria", la ra...E "a chi obietta che il sorteggio prescinde dal merito, si può rispondere che oggi spesso il merito è stabilito dalle correnti (valga per tutto la memorabile bocciatura che Giovanni Falcone ricevette dal Csm nel 1988 nella scelta del consigliere istruttore di Palermo). E che oggi sono sorteggiati i componenti del Tribunale dei ministri che funziona senza particolare anomalie. Non è vero che la riforma indebolisce il pubblico ministero, la cui casta può perfino essere rafforzata da un Consiglio superiore separato".