"Mi stupisco che ci sia ancora qualcuno che firma appelli, firmare appelli è da stupidi". Paolo Mieli non usa mezzi termini. Ospite di Quarta Repubblica nella puntata in onda lunedì 1 settembre su Rete 4, il giornalista ammette: "Lo dico perché l'ho provato sulla mia pelle, quando firmai quello per Calabresi. Il riferimento è all'appello per la destituzione del commissario Luigi Calabresi, manifesto pubblicato sull’Espresso il 13 giugno 1971, circa due anni dopo la morte di Giuseppe Pinelli, e firmato da politici, intellettuali e giornalisti, tra i quali c’era lo stesso Mieli appunto.
E ancora: "Io sono stato tra i pochi a essersi pubblicamente scusati". Tornando poi all'appello dei pro-Pal, la firma del Corriere della Sera rincara la dose: "Hai qualcosa da dire? Dillo, a meno che tu non sia uno che non abbia la possibilità di parlare. Ma quelli hanno anche gli attori".
4 di Sera, Mieli su Meloni: "Ecco la prova risolutiva"
"Mi ha stupito positivamente la risolutezza con cui ha condannato il 7 ottobre": Paolo Mieli lo ha detto in co...Basti pensare a quanto accaduto alla Mostra del Cinema di Venezia. Qui anche l'attrice Emanuela Fanelli, conduttrice della serata inaugurale, ha detto di presentarsi al corteo pro Palestina in corso al Lido e diretto proprio verso la Mostra. Con lei anche l'attore Michele Riondino, il fumettista Zerocalcare, l'attrice Valentina Bellé e la regista Carolina Cavalli.
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— Quarta Repubblica (@QRepubblica) September 1, 2025