Neanche il tempo di rendersi conto di quanto accaduto ieri sera nello Utah - Stati Uniti -, in Italia è già partita la gara a chi la spara più grossa. Piergiorgio Odifreddi, professore molto noto al grande pubblico per le sue opinioni a volte sopra le righe, ha commentato l'attentato a Charlie Kirk, l'attivista conservatore di 31 anni e padre di due figli. Ospite di David Parenzo a L'aria che tira, il matematico ha tirato le somme sul clima di violenza che sta investendo il Nuovo Continente. Ma ci ha tenuto a ribadire che non tutte le vite contano allo stesso modo. Un esempio? "Sparare a Martin Luther King o a Trump non è la stessa cosa".
"La violenza è sempre stata usata negli Stati Uniti, fin dagli anni Sessanta. Ricordiamo per esempio Kennedy - ha spiegato Odifredi -. Però sparare a Martin Luther King e sparare a un rappresentante di MAGA sono due cose molto diverse perché Martin Luther King predicava la pace e invece MAGA e Trump...". Ma a quel punto persino Parenzo, con un'espressione forte, si è sentito in dovere di interrompere il ragionamento del suo ospite: "No, no, aspetti. Sono le 11:09... posso dirle che questa frase non è partita bene? Perché se lei mi dice che uno predicava la pace ed è stato ucciso e l'altro... è indifendibile". Così il professore - indispettito e con le spalle al muro - ha colto l'occasione per sfoderare il solito proverbio che si usa in questi casi: "Chi semina vento raccoglie tempesta". Caos in studio.

(La7
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"Solo per capirci - ha ripreso la parola Parenzo -. Rispetto le posizioni di tutti, a me piace discutere... però come si fa a dire: 'chi semina vento raccoglie tempesta'?". Ma Odifredi non è arretrato di un centimetro: "Ormai siamo in un periodo storico in cui i leader politici predicano l'odio. Trump è un predicatore di odio, così come è un predicatore di odio Putin, così come lo è Netanyahu". Insomma, il classico caso in cui la toppa è peggio del buco.