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DiMartedì, Suor Paola vaneggia: "Italiani poveri, di chi è la colpa"

di Roberto Tortoragiovedì 6 novembre 2025
DiMartedì, Suor Paola vaneggia: "Italiani poveri, di chi è la colpa"

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Anche Suor Paola Arosio ospite di diMartedì, il programma d’approfondimento politico di La7, condotto da Giovanni Floris. La religiosa, suora della Carità Madre Thouret, congregazione che coordina progetti sociali, educativi e ambientali in oltre 30 Paesi, affronta in studio il delicato tema della povertà in Italia, che ha raggiunto livelli drammatici. La colpa? È da ricercare, sembra, nella politica degli ultimi anni. Anche lei si iscrive al partito degli anti-Meloni.  Suor Paola afferma: “Il livello della povertà in Italia raggiunge toni drammatici, c'è il 10% delle famiglie in povertà assoluta. Questa non è una colpa individuale, è anche colpa delle politiche che sono state fatte negli ultimi anni, il passaggio per esempio da una certa politica di contrasto della povertà ad un assegno unico di inclusione dove la platea è stata dimezzata, io dire ma proviamo a pensarci”.

Suor Paola è molto attiva nel sociale, insegna lingue straniere nelle scuole secondarie, portando avanti una didattica attenta non solo all’apprendimento, ma anche alla crescita umana e spirituale degli studenti e cerca di combattere la politica dell’odio, come lei stessa commenta: “Viviamo una realtà animalesca, mi fa paura. Si ragiona per slogan, ma non si guardano in faccia le persone, non si identificano i bisogni delle persone, la realtà concreta. Non c'è rispetto per le singole persone, si sente un cinismo che non guarda in faccia alla realtà”.

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Sempre da Floris, in passato, Suor Paola in passato si era espressa così sulla questione migranti in Albania: “Credo che dietro ci sia la volontà di scoraggiare gli arrivi, ma abbiamo visto che non funziona perché ci sono meccanismi e cause così grosse che non vengono certamente scoraggiate da questo sistema. La gente continuerà a partire per i gravi problemi che ci sono nei paesi da cui provengono e questi migranti per portarli in Albania gli devi chiedere se vogliono andare in un Paese straniero. Ci sarà una serie di ricorsi perché non c'è stata una cessione di territorio dell'Albania, non vanno nell'ambasciata italiana, ma in Albania”.

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