L'arte dello sciopero secondo Maurizio Landini. Il sindacalista, capo della Cgil, ospite di Tagadà su La7 spiega con candore quasi infantile perché le serrate, generali o meno, cadano quasi sempre con l'ultima giornata lavorativa della settimana.
"Bisognerebbe ricordare alla presidente Meloni che quando un lavoratore sciopera perde lo stipendio, la teoria della scelta del venerdì per fare il ponte la fa chi non sa di cosa sta parlando", premette Landini, spiegando poi che generalmente si sciopera il venerdì "perché i media poi ne parlano sabato e domenica e per massimizzare l'effetto. Non è che nasce adesso, c'è una storia dietro la scelta del venerdì". Settimana corta, dibattito lungo.
Forse allora non va troppo lontano dal vero, al di là della polemica politica, il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini che venerdì sera, dal palco di Napoli per il comizio finale per lanciare la candidatura di Cirielli a governatore della Campania, definisce Landini "uno scioperante di professione": "Ringrazio quei sindacati che pungolano e criticano il governo quando serve, ma che quando c'è da firmare un contratto che migliora lo stipendio firmano quel contratto e non tengono in ostaggio i lavoratori: la Cgil sta tenendo sotto sequestro milioni di lavoratori italiani. Evviva i lavoratori e le lavoratrici libere", ha detto il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture.
"La domanda che tutti gli italiani si fanno": Landini adios!
Non è un bel momento per Maurizio Landini. Se anche a L’aria che tira su La7, territorio più che ami...Nel pomeriggio, sempre dagli studi di La7, Landini aveva attaccato pesantemente il governo sulla legge di Bilancio che presto arriverà in Parlamento per essere approvata. "Quando un governo arriva a pensare di poter tassare l'oro, mi dà l'idea che è alla frutta. In Italia questa cosa è avvenuta quando dovevamo andare in guerra" e "per qualcuno rischia di diventare anche questa una forma di condono". Il capo della Cgil parla di "una finanziaria balorda, contro i lavoratori, perché gli aumenti salariali concessi ai lavoratori pubblici sono una mancia, hanno dato il 6% contro un'inflazione del 18%. Stanno programmando la riduzione del potere d'acquisto dei lavoratori pubblici mentre tartassano con il fisco dipendenti e pensionati". Insomma, secondo Landini "il governo sta raccontando delle balle. Avevamo chiesto una detassazione dei contratti nazionali sia per pubblici che per lavoratori privati, invece il governo l'ha fatto solo per i privati e solo per chi arriva fino a 28mila euro, ovvero una minoranza dei lavoratori".




