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Garlasco, è scontro De Rensis-Lombardi: "Non si permetta"

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venerdì 28 novembre 2025
Garlasco, è scontro De Rensis-Lombardi: "Non si permetta"

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Volano stracci a Mattino 5. Nel corso dell’ultima puntata in onda su Canale 5 il caso Garlasco è tornato al centro della discussione. Al centro le recenti novità, ossia la scoperta di una "piena concordanza" tra il Dna rinvenuto sotto le unghie di Chiara Poggi e quello di Alberto Stasi. A riguardo sono intervenuti l'avvocato Antonio De Rensis e il giornalista Fabio Lombardi. A riguardo il legale di Alberto Stasi ha voluto rimarcare che una prova di questo tipo, se fosse stata associata a Stasi, sarebbe stata considerata risolutiva da chi per anni ha sostenuto la sua colpevolezza. L’avvocato ha collegato questo ragionamento anche al tema della telefonata al numero di emergenza definita per lungo tempo un indizio pesante e ha dichiarato: "Sulla telefonata del 118 su cui ci hanno fatto una testa così sulla colpevolezza di Stasi per quindici anni vi dico una cosa. Pensavo questa cosa dei cinque minuti mi ritornava nella testa poi ho visto una trasmissione di cinque minuti e mi son detto: ma quante cose si dicono in quindici minuti".

A quel punto Lombardi ha sollevato alcune perplessità sulle analisi svolte in passato sui reperti legati a Stasi e sulla solidità delle nuove valutazioni dei genetisti. "Dottore - è subito intervenuto De Rensis - non si permetta davanti a me di attribuire delle cose non dette i nostri consulenti hanno elaborato un elaborato scientifico di cui lei è totalmente ignaro. Quindi quando parla dei consulenti del sottoscritto le chiedo di essere rispettoso come d’altronde lo sono io anche quando sentiamo altri parlare veramente degli asini che volano". E ancora: "Sto parlando della questione dell'impronta e della macchia di sangue. Finisco dicendo che per fortuna l’eventuale testimonianza sullo scontrino e altri dati sono secretati perché questa indagine come detto dal procuratore generale non guarda in faccia nessuno".

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Ma il botta e risposta non si è fermato. "Correggiamo quanto detto spiegando che nessuna consulenza nota dimostra che il sangue c’è su quella impronta a oggi il sangue non c’è", ha proseguito Lombardi con De Rensis che ha concluso: "Allora chiariamo dicendo che l’impronta 33 è come il muro e i lavori dei nostri consulenti davanti a me non si possono toccare".