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Il grillino Favia piega la testa:basta interviste tv a pagamento

Dopo la censura del leader, l'esponente del Movimento 5 stelle annulla il contratto con 7 Gold, che pagava con soldi pubblici

Matteo Legnani
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  Alla fine il grillino Giovanni Favia  ha dovuto fare mea culpa e piegare il capo (al Capo) sul caso delle interviste in tv pagate con soldi pubblici. Dopo una settimana sulla graticola e lo schiaffo web di Beppe Grillo, che aveva scritto sul suo blog che "pagare le interviste, per il Movimento 5 stelle, è come pagarsi il funerale", il consigliere ha postato su Facebook un intervento in cui annuncia il non rinnovo del contratto con 7 Gold. Il tutto in attesa, aggiunge Favia, di un confronto: "Nei prossimi incontri  affronteremo il tema comunicazione e fondi del gruppo. Decideremo insieme, io sono a disposizione. Sono solo uno strumento al servizio di una grande moltitudine civica". Difficile comunque che i contratti vengano rinnovati in futuro, visto che lo stesso Beppe Grillo ha chiesto di interrompere la pratica delle comparsate a pagamento.  

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