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Berlusconi e la grana del nome:anche Bersani vuole Grande Italia

L'ex premier avverte i suoi: si va a votare a febbraio. Ma Pier e pure Miccichè rivendicano la paternità del marchio

Giulio Bucchi
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di Salvatore Dama «Prepariamoci a una campagna elettorale con i cappotti». Silvio Berlusconi è sempre più convinto che la data migliore per tornare al voto sia in febbraio. Urne anticipate, ma non troppo. Una via di mezzo, tra la chiusura della legislatura a ottobre e la scadenza naturale in maggio, che risolve un sacco di problemi. Permette al governo dei professori di chiudere l'anno finanziario in serenità. Dà l'opportunità ai cervelloni del Ministero dell'Interno di ridisegnare la cartina dei collegi elettorali (che cambierà insieme alle nuove regole di voto). Offre al Cavaliere l'opportunità di avere il tempo sufficiente per organizzare la sua macchina da guerra definitiva. Con il titanico compito di riguadagnare posto nel cuore degli elettori moderati. Berlusconi rientrerà a Roma già dalla prossima settimana. Per seguire da vicino la trattativa con il Pd sulla nuova legge elettorale (i pilastri sono sempre due: il premio di maggioranza alla lista che prende più voti e le preferenze) e per avviare la fare operativa della costituzione del nuovo partito.  Leggi l'articolo integrale di Salvatore Dama su Libero in edicola oggi, sabato 25 agosto

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