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Caso Zambetti, il boss: "Troviamogli due troione, va matto per le donne"

Domenico Zambetti

Le carte dello scandalo dei voti comprati in Lombardia, il presunto boss al telefono: "Dobbiamo tenerlo sotto, se vede una femmina non capisce più niente"

Andrea Tempestini
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Mentre si sgretola il Pirellone e Roberto Formigoni annuncia che "la legislatura è finita", sull'epicentro dell'ultimo terremoto che ha fatto crollare la Regione Lombardia escono nuovi particolari. L'epicentro è Domenico Zambetti, l'ex assessore del Pirellone accusato di aver comprato voti dalla 'ndrangheta. In un'intercettazione che risale al giugno del 2011, che è negli atti allegati all'ordinanza di custodia cautelare, il presunto boss della 'ndrangheta, Eugenio Costantino, spiega: "Dobbiamo trovare un paio di troione, una sera di queste dobbiamo invitare Zambetti a cena, lo dobbiamo tenere sotto a Zambetti, quello esce pazzo per le femmine". Il presunto boss, insomma, cercava favori, e come merce di scambio pensava alle donne, a delle escort, con cui fare leva sull'ex assessore. Zambetti è accusato di aver comprato dalle cosche 4mila voti, pagati 50 euro a voto per un totale di 200mila euro.  

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