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Il gioco d'azzardo di Fini:lo strano legame col latitante

Gianfranco Fini

Le nuove carte sulla casa di Montecarlo svelano legami oscuri tra Elisabetta e Giancarlo Tulliani con un ricercato con società di slot machine nei paradisi fiscali

Andrea Tempestini
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  "L'imprenditore che aveva nel suo studio copia dei passaporti di Elisabetta e Giancarlo Tulliani e tutta la documentazione utile per aprire nel 2008 la loro società immobiliare nell'isola di St. Lucia è oggi un ricercato dell'Interpol grazie a un mandato di cattura internazionale emesso dalla procura di Milano. Francesco Corallo, proprietario del gruppo Bplus Giocolegale ltd (un tempo Atlantis World), dovrebbe essere arrestato secondo il gip milanese Cristina di Censo per il reato di associazione a delinquere e corruzione che sarebbe emerso nell'indagine sulla Banca popolare di Milano per un prestito da 148 milioni ottenuto in modo anomalo e senza le dovute garanzie. I magistrati ipotizzano anche un'operazione di riciclaggio legata alle subconcessioni che il gruppo di Corallo avrebbe dato ad aziende della ‘ndrangheta appartenenti a Giulio Giuseppe Lampada, proprio il capo della cosca che sta travolgendo la classe politica in Lombardia", spiega il vicedirettore di Libero, Franco Bechis, su Libero in edicola oggi. Gianfranco Fini, uno scandalo vivente: Corallo, l'uomo a cui si appoggiarono la convivente e il cognato di Gianfranco è in questo momento irreperibile per la giustizia italiana. Tra le magagne di Gianfranco - che nemmeno dopo le nuove prove della svendita della casa di Montecarlo a Tulliani vuole lasciare la presidenza di Gianfranco - ora si deve annoverare anche questa relazione pericolosa, pericolosissima. Le nuove carte sulla casa mongeasca svelano infatti legami oscuri tra la compagna e il "cognato" di Fini e un latitante con società di slot machine nei paradisi fiscali. Inoltre le coincidenze che legano il presidente della Camera e il ricercato (che aveva la copia dei documenti di Elisabetta) sono inccredibili: per esempio, quando Fini chiese e ottenne la testa di Tremonti (all'epoca della prima parentesi di Giulio al governo con Berlusconi), lo stesso Corallo ottenne la concessione che lo fece diventare il re dei videopoler in Italia. Ma Gianfranco rifiuta di dare spiegazioni e fa il pesce in barile: "Non c'è nessuna novità, non lascio la poltrona". Leggi l'approfondimento d Franco Bechis su Libero in edicola oggi, venerdì 19 ottobre  

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