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Il Cav fa lo scudo ai figliper difendere il patrimonio

Silvio Berlusconi

L'ex premier ha aperto la società B cinque srl: è la prima volta che coinvolge tutti i rampolli. Obiettivo: tutelare l'eredità

Andrea Tempestini
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di Franco Bechis L'atto  che ne ha dato i natali è stato firmato il 28 novembre scorso. Quel giorno è nata la B cinque srl, la nuova holding che per la prima volta riunisce tutti i figli di primo e secondo letto di Silvio Berlusconi. Marina, Pier Silvio, Eleonora, Barbara e Luigi. È una società di partecipazioni, che al momento non ne ha alcuna. Il capitale sociale è anche ridotto: 40 mila euro, ed è stato sottoscritto al 66,67% dalla holding italiana quattordicesima, che riunisce i tre figli di Veronica Lario (Eleonora, Barbara e Luigi), al 16,67% dalla Holding italiana quarta di Marina Berlusconi e al 16,66% dalla Holding italiana quinta di Piersilvio Berlusconi. Cinque Berlusconi (il nome della holding a quello si riferisce) per la prima volta insieme dopo tanti anni. E con una regia che non lascia dubbi: per la sua costituzione è sceso in campo il ragioniere Giuseppe Spinelli, incaricato con poteri speciali sia da Marina che da Piersilvio. È l'uomo di cui si fida di più papà Silvio, e a cui è stata affidata questa missione  in un periodo di non grande tranquillità (nel pieno delle indagini sul misterioso rapimento).  SCELTA PESANTE Quella holding della seconda generazione dei Berlusconi sembra dunque pesare assai più di quanto non dica il capitale sociale. Per lo statuto depositato può acquisire partecipazioni in altre società e anche fare da cassa di gruppo, concedendo «finanziamenti in qualsiasi forma e rilascio di garanzie sia reali che personali, a favore di società partecipate direttamente o indirettamente», a patto che non siano rivolti a favore di un pubblico indistinto. Dunque è una holding familiare, che potrebbe assumere partecipazioni in settori interessanti e in start up come da tempo fanno i tre figli di secondo letto, ma soprattutto è un veicolo societario che vede insieme tutta la seconda generazione e che potrebbe essere utilizzato da papà per la suddivisione del patrimonio o per il trasferimento di quote della capogruppo Fininvest. È lì pronta per la fase finale di Berlusconi, in attesa solo della parola definitiva sulla sentenza Fininvest-Cir che in caso di sconfitta costringerà a rivedere i calcoli sul perimetro patrimoniale. Ma è anche un veicolo dove inserire in maggiore sicurezza, al riparo da altre eventuali vicende giudiziarie, il patrimonio comune. Basterà attendere le prime mosse societarie per capire. Intanto alla guida della holding è stato messo il minore dei figli, Luigi jr. Sono propri i figli più giovani quelli che finanziariamente si stanno muovendo di più in questo ultimo anno. Non solo hanno costituito l'holding con i fratelli maggiori, ma poche settimane prima hanno dato i natali a un'altra assai simile: la Belfin Uno srl, società di partecipazioni a cui sono uniti in posizione di minoranza altra soci (Madison capital, Due G holding e H-Equity srl). Anche qui la filosofia sembra essere quella di tenere tutta unita la grande famiglia del fondatore. Amministratore unico della holding infatti è stato nominato Giorgio Valaguzza, che è il primo marito della più vulcanica delle berluschine di secondo letto: Barbara. Lei ora è compagna del calciatore del Milan, Pato, ma i rapporti con Valaguzza sono restati ottimi, anche perché è padre dei suoi figli. La holding è uno dei modi classici dei Berlusconi per tenere tutti insieme. ALTRI INVESTIMENTI Anche questa è appena nata o poco più: è stata costituita il 31 luglio scorso, e si è già data da fare. Nove giorni dopo, in pieno agosto, ha acquisito una partecipazione di minoranza in Happyprice srl, società di couponing online fondata da Raffaele Giovine. È una società Internet, che propone acquisti a prezzo di saldo (fino al 90% di sconto) e che fa concorrenza in questo settore a due colossi come Groupon e Groupalia. In questo caso l'investimento non è stato proprio minimo, avendo sottoscritto una prima tranche di aumento di capitale da 1,2 milioni di euro con una opzione a sottoscrivere altri 800 mila euro e raggiungere il 40% del capitale sociale. Ma Happyprice è già ben posizionata sul mercato: nata nel 2010, al secondo anno di attività già fatturava oltre un milione e mezzo di euro, con perdite operative limitate (43.622 euro). L'operazione si affianca a quella poco tempo prima compiuta acquisendo una quota di minoranza del portale assicurativo Facile.it (già Assicurazioni.it), che offre le classiche polizze Internet scontate cogliendo le migliori opportunità sul mercato. I berluschini di secondo letto sono un po' i grillini finanziari della famiglia, avendo investito molte risorse sui business on-line. Anche questo è un modo per dare un futuro al patrimonio di una delle prime famiglie industriali e finanziarie italiane.

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