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Servizio pubblico, Berlusconi nell'arena di Santoro e Travaglio

Giulio Bucchi
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La sfida tra Silvio Berlusconi e Michele Santoro nella puntata-evento di Servizio Pubblico inizia con quasi 40 minuti di ritardo. Tanto ci mettono i due contendenti a beccarsi. Dopo strette di mano, sorrisi e complimenti, si inizia a parlare di crisi, il Cavaliere si difende e il Teletribuno lo attacca: "Parla da politicante". Replica di Berlusconi: "Facile parlare per lei, dalla tv". Tranchant e perfett, il più celebre dei teletribuni incassa. E ancora, Berlusconi lamenta un'Italia non governabile e Michele incalza: "Che voleva, il 100% dei deputati? Che vuole fare, un colpo di stato?". Silvio, impaziente, sbuffa: "Lei è andato all'università o è andato alle serali?". "Io ho studiato, quando lei vendeva le figurine". "E infatti ho messo insieme 56mila dipendenti". A 12 anni dall'ultimo, infuocato confronto tv (era il 2001 e a Raggio Verde partì lo storico "Santoro si contenga!" detto da Berlusconi in collegamento telefonico imprevisto), le "ripetizioni" impartite da Renato Brunetta sembrano preparato Berlusconi alla battaglia. Tanto che poi è costretto a riprendere Michele: "Non siamo a Zelig!". Niente in confronto alla rissa vera e propria verso le 23.40, con Berlusconi che dà del "diffamatore di professione" a Marco Travaglio, Santoro s'infuria ("Si vergogni, se ne dovrebbe andare!") e il Cavaliere che si siede sulla poltrona del vicedirettore del Fatto pulendola con un fazzoletto. Davanti ai fischi del pubblico, sorride: "Non sapete nemmeno scherzare...". Segui la diretta sms di Franco Bechis La videodiretta streaming di Bechis Berlusconi contro Santoro: chi vince? Votate il sondaggio "Crisi? Non è colpa mia" - Dopo monologo, servizio video e problemi tecnici, Santoro affida il primo affondo sulla crisi a Giulia Innocenzi. "Lei anticipa con questa domanda quello che verrà fuori dalla mia risposta - ribatte Berlusconi -: non annetto nessuna responsabilità al mio governo. Confermo parola per parola quanto ebbi a dire nel 2009, la situazione era completamente diversa". Poco prima che Berlusconi rispondesse, viene ricordato in studio il titolo del Financial Times "In nome di Dio vattene", poi si ricorda il vertice di Cannes dell'autunno 2011 quando Merkel e Sarkozy volevano che il governo italiano accettasse il prestito internazionale, rientra in Italia e dice "in Italia c'è la vita di un Paese benestante, i consumi non sono diminuiti, ristoranti pieni", e viene mandato in onda il video.  L'arringa di Travaglio - Poi arriva il turno, attesissimo, di Marco Travaglio. Sempre sul pezzo, il vicedirettore del Fatto quotidiano parte dalla... stretta attualità: i vitalizi alle 42 olgettine e il processo Ruby. "Che fine farebbero Obama, Cameron, Hollande al suo posto?". Quindi Travaglio parla della "congiura" che portò alla caduta del governo Berlusconi: "All'epoca il Cavaliere negò pressioni europee per farlo dimettere e sull'Imu disse di essere disponibile ad appoggiare Monti". E via alle dichiarazioni rilasciate dal Cav a favore del professore. Replica pacata di BerlusconI: "Avevamo solo 2 deputati di maggioranza, ricordo bene la notte in cui riflettemmo sul da farsi in un momento di difficoltò del paese e decidemmo per un governo tecnico con il parlamento a suo favore, suggerendo la continuità con il nostro programma. Poi Monti ha preso un'altra strada subendo le pressioni di Pd e Cgil". Luisella Costamagna sottolinea: "Ma voi l'Imu l'avete votato a gennaio!". "Sì, ma queste cose le insegnano alle serali. Potevamo togliere la fiducia al governo poche settimane dopo avergliela data?". La telefonata e l'attesa della Merkel - Santoro poi manda in onda un servizio. Le immagini le conoscono tutti: Berlusconi che parla al telefono con il premier turco Erdogan e lascia ada aspettare Angela Merkel sul tappeto rosso delle accoglienze ad un vertice Nato. Il Cav mentre va in onda il servzio dice: "Santoro lei si sta scavando la fossa, date una vanga a Santoro". E quando alla fine del video il Cav prende la parola spiega: "Stavo chiudendo un accordo importante per la Nato e mi serviva l'ok di Erdogan con il quale ero al telefono. La Merkel era spazientita ma contenta, perchè alla fine l'accordo l'ho chiuso e tutti hanno applaudito per il risulttato che avevo ottenuto".  Seconda arringa di Travaglio -  Come in tutti i bIg match il secondo tempo è quello in cui saltano gli schemi. Travaglio parla con il Cav e fa un lungo elenco di nomi: Mangano, Dell'Utri, Ruby, Lele Mora, Tarantini, Lavitola, e tanti altri che hanno fatto della galassia delle cronache del Cav. Al termine dell'elenco ironico definito "quadretto di famiglia" dallo stesso Travaglio, il giornalista de Il Fatto quotidiano ha chiesto a Berlusconi: "Perchè negli ultimi vent'anni lei non ha fatto nulla per combattere la mafia, l'evasione fiscale, e per evitare che alcune di queste persone finissero in parlamento? Forse lei non poteva dire la verità e come stavano davvero le cose?". Berlsuconi risponde è rivendica il suo impegno contro la mafia: "Mai nessun governo quanto il mio ha prodotto risultati nella lotta contro la mafia". Poi sull'elenco di nomi il Cav afferma: "Io non potevo sapere chi fossero. Succede, è nella natura umana sbagliare, e io non potevo sapere. Quando li ho conosciuti erano persone rispettabili e non ho avuto problemi con loro". Sui candidati che hanno avuto condanne o che sono indagati Berlusconi promette: "Noi non li candideremo, e cercheremo di analizzare caso per caso. Per alcuni le accuse sono infondate come nel caso di Dell'Utri".   

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