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Riforme, ok dalla Commissione sul Senato non elettivo

Ignazio Stagno
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Dopo una giornata di trattative e minacce, la Commissione Affari Costituzionali del Senato ha trovato un accordo su la riforma di Palazzo Madama. La Commissione ha approvato ha approvato l'emendamento al ddl riforme, riformulato dei relatori, Anna Finocchiaro (Pd) e Roberto Calderoli (Lega) sulle modalità di elezione 'indiretta' dei senatori da parte dei consigli regionali. Schiarita, dunque, dopo la nuova formulazione trovata dopo la riunione tra governo, maggioranza e Forza Italia che prevede che i senatori vengano eletti dai Consigli regionali su base proporzionale. Ora la Commissione dovrà esprimere il voto finale sul testo. Canta già vittoria il premier Matteo Renzi: "È una giornata di straordinaria importanza per il paese, il processo di riforme strutturali avviato sta producendo tappe con un ritmo giusto. Non facciamo le corse, approviamo le tappe in tempi regolari, dopo anni di ralenti andiamo a velocità normale. Mi piacerebbe discutere nel merito delle riforme perché quando sento parlare di gestione autoritaria un sorriso mi si stampa sul volto tanta è l'assurdità di questa accusa". L'avvertimento di Calderoli - La decisione finale è arrivata dopo una giornata complicata. Il testo era pronto per andare in Aula. Ma a mettere in discussione il calendario è stato l'ostruzionismo del M5S e di Sel e la nuova grana scoppiata con Forza Italia sulla composizione delle liste. A lanciare l'allarme è stato Roberto Calderoli: "Sulla base dell'andamento dei lavori, dubito che si vada in Aula alle 16.30" ha affermato il co-relatore del ddl. Il nodo, spiega, resta il fatto che "l'elezione indiretta deve essere vera e non fatta a tavolino". Più probabile che alla fine il testo approdi in Aula lunedì prossimo. Il nodo da sciogliere - La formula contestata per tutta la mattinata riguarda le modalità delle liste tra cui i consiglieri regionali devono scegliere tra consiglieri regionali e sindaci. Il capogruppo di Fi Paolo Romani, fanno sapere fonti della Commissione, avrebbe chiesto modifiche all'emendamento. Calderoli e il sottosegretario alle Riforme, Luciano Pizzetti, stanno cercando di trovare una soluzione di mediazione. Il malumore è diffuso. Asse Ncd-Forza Italia - Oltre alle critiche di Forza Italia,erano arrivate anche quelle di Ncd: "E' un pasticcio costituzionale, se il testo rimane così è difficile votarlo", ha avvisato il senatore centrista Andrea Augello, precisando che nell'emendamento Finocchiaro, sul Senato di secondo grado, "si rischia di creare un vincolo ai consiglieri regionali che saranno predeterminati" nella scelta dei futuri senatori "in base alle percentuali" di proporzionalità che, nella pratica, favoriranno i partiti maggiori e renderanno quasi impossibile l'elezione dei 'piccoli' nel nuovo Senato. Ora è arrivata una nuova tregua e anche dalle parti di Forza Italia: "Rimango affezionato all'accordo fatto e quel testo noi lo condividiamo", afferma il capogruppo azzurro Paolo Romani. 

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