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Marina e Pier Silvio, l'appello a papà: "Molla Forza Italia se a pagare è Mediaset"

Andrea Tempestini
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Riprende l'assedio per Silvio Berlusconi: le toghe, nel secondo grado del processo Ruby, vogliono colpirlo ancora, il più duramente possibile. Sono giorni tristi per il Cavaliere. Giorni duri. Giorni nei quali, secondo quanto riferito da Repubblica, al leader azzurro sarebbe stato rivolto un invito a metà tra l'appello e la provocazione. A rivolgerglielo Fedele Confalonieri, ma soprattutto i figli maggiori: "Papà, non puoi consentire che Forza Italia danneggi le aziende. Non deve diventare un peso, altrimenti è meglio liberarsene...". Insomma, seppur alla lontana, si comincerebbe a prendere in considerazione l'idea del disimpegno politico, una soluzione per frenare l'assedio giudiziario che, a cascata, si ripercuote sui gioielli di famiglia. Certo, non subito: Marina e Piersilvio hanno ben chiaro quale potere contrattuale, ad oggi, sia garantito al padre dalla leadership di Forza Italia. Inoltre la famiglia - sempre intesa come Marina e Piersilvio - è filo-governativa: si pensi, per esempio, alle recenti dichiarazioni del vicepresidente di Mediaset sul premier. L'obiettivo primario dei figli, oggi, è quello di costruire un contesto in cui le aziende possano interloquire col governo senza i pregiudizi e l'astio che hanno sempre circondato il padre. Resta però sempre sullo sfondo la sentenza di venerdì prossimo, e quindi quella in Cassazione. Berlusconi sarebbe scorato, e avrebbe detto: "Se mi costringono ai domiciliari, stavolta mollo tutto...".

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