Forza Italia, Vincenzo D'Anna: chi è il senatore che ha fatto sbottare Berlusconi
Fuoco, fiamme e pure qualche insulto. La riunione di Forza Italia di ieri, martedì 15 luglio, è stata una battaglia. Augusto Minzolini, al nostro Franco Bechis, ha confessato di aver ricevuto un sonoro "vaffa" da Silvio Berlusconi. Si parlava della linea del partito, e il Cav ha ribadito la necessità di onorare il patto del Nazareno. Una discussione univoca: il leader, infatti, non ha voluto aprire il confronto. Ha parlato solo lui. Zittiti i dissidenti, dunque, tra i quali il Minzo, che quando ha provato a dire la sua è stato respinto con perdite. Non solo lui, però. Nel tribolatissimo incontro azzurro, infatti, c'è stato anche un altro plateale litigio: quello tra Berlusconi e il senatore Vincenzo D'Anna. Uno scontro durissimo, a detta dei presenti. Insulti e smentite - Il Cav parla di riforme istituzionali, invita i frondisti a ritornare all'ordine spiegando che in questo momento Forza Italia ha bisogno di unità. Dunque, votare Italicum e riforma del Senato. In quel momento interviene D'Anna, chiede di dire la sua, di intervenire. E Berlusconi sbotta, clamorosamente: "Tu parli e agisci solo in funzione delle tue beghe territoriali e delle tue mire personali. Se non sei d'accordo con la linea del partito, quella è la porta. Vattene con Alfano", gli avrebbe detto. E poi sarebbe partito anche un altro "vaffa". O, forse, l'unico "vaffa", che Minzolini, per transitività, ha interpretato come rivolto - anche - a lui. Di sicuro, nella sala, cala il gelo. Pochi minuti dopo, a La Zanzara di Radio 24, D'Anna cerca di minimizzare. Conferma il poco cordiale invito ad andarsene con Alfano - ma senza confermare gli urlacci - e, soprattutto, smentisce il "vaffa", che invece il conduttore Giuseppe Cruciani dà per sicuro al 100 per cento. Inoltre, D'Anna, ribadisce il suo dissenso, insistendo sul suo diritto di voler far opposizione vera a Renzi, "a differenza del Ncd di Alfano dove sono stato invitato a trasferirmi". Chi è il dissidente - D'Anna, per inciso, è un irriducibile avversario del Cavaliere. Giusto due giorni prima del vertice in San Lorenzo, tanto per capire la stoffa del personaggio, ci era andato giù durissimo: "I senatori che dissentono - spiegava parlando della riforma di Palazzo Madama - non sono animati dal desiderio di mantenere privilegi e indennità, bensì manifestano il proprio dissenso per tutelare e garantire al popolo italiano il diritto di potersi scegliere i propri parlamentari". Concetti ribaditi a La Zanzara, dove spiegava di voler garantire "la libertà" agli italiani, quella "libertà" che, a suo parere, con la riforma del Senato, Renzi e Berlusconi starebbero cercando di rubare. Frasi, parole, affermazioni che non sono sfuggite al Cavaliere, come si è compreso da quanto accaduto al vertice azzurro. Ma dietro i dissapori ci sarebbe anche un motivo personale, di cui dà conto Ugo Magri su La Stampa. D'Anna, infatti, tra le sue colpe annovererebbe anche quella di aver punzecchiato e criticato in più circostanze Francesca Pascale, la fidanzata di Silvio. Un dissidente a tutto tondo, insomma. "Nick" - Critiche durissime, dunque, al partito, a Berlusconi e alla Pascale: il mix perfetto per fare di D'Anna un bersaglio privilegiato. Senatore casertano, ha iniziato la sua carriera politica negli anni '80 nella Dc. Poi il passaggio da Forza Italia al Popolo delle Libertà, quindi dal 2005 al 2007 fu assessore a Caserta. Nel 2010 viene rieletto deputato con il Pdl, nella circoscrizione Campania 1, per poi aderire al gruppo Iniziativa Responsabile, che sostenne il governo Berlusconi IV in quota ex Pdl. Nel 2013 fu eletto al Senato col Pdl. Dopo lo strappo con Alfano e la ri-nascita di Forza Italia, D'Anna, non sceglie né Angelino né Silvio: aderisce a Gal, Grandi autonomie e libertà, di cui diventa vicepresidente. E da quel momento i rapporti precipitano. A complicare il quadro, inoltre, il fatto che D'Anna nel gennaio 2014 ha aderito a Forza Campania, la corrente interna della nuova Forza Italia che sostiene Nicola Cosentino, proprio quel "Nick" che putacaso la Pascale, in Forza Italia, non vorrebbe più vedere... di Andrea Tempestini @anTempestini