Forza Italia, sequestrate le cartelle cliniche di Giancarlo Galan
Non si placa l'assedio giudiziario sulle spalle di Giancarlo Galan. Il senatore azzurro ha vissuto il suo primo giorno da detenuto in una cella singola del centro clinico del carcere di Opera. Ha passato la notte tranquillamente e ora dovrà aspettare venerdì prossimo, quando sarà sentito per rogatoria dal gip di Milano Cristina Di Censo, per conoscere il suo immediato futuro giudiziario. Ma le toghe vogliono vederci chiaro sulle sue condizioni di salute. Sequestrate le cartelle - I magistrati della Procura di Venezia vogliono capire perchè un paziente ritenuto fino a una settimana prima “intrasportabile”, per i problemi circolatori connessi all'ingessatura alla gamba, sia stato così velocemente mandato a casa dai medici dell'ospedale di Este. Per di più giusto nel momento in cui Montecitorio diceva votava il sì all'arresto. Per questo hanno inviato la Guardia di Finanza a porre sotto sequestro nel nosocomio la cartella clinica di Galan, dimesso ieri dopo 12 giorni di degenza per una tromboflebite e per altri problemi legati al diabete. Pronta la risposta dei medici di Este non c'è nessun mistero né dietrologia dietro le dimissioni lampo del deputato di Forza Italia. "Il paziente - ha spiegato il direttore medico, Enrico Agnoletto - è stato dimesso quando si è avuta conferma che il quadro degli esami e quello clinico si erano stabilizzati, e poteva andare a domicilio". "Noi agiamo come medici - ha aggiunto - non valutiamo altre ragioni. Se Galan fosse stato dimesso proprio il giorno prima del voto che cosa si sarebbe detto? La polemica ci sarebbe stata comunque". Insomma ai magistrati non basta Galan in cella. Ora vogliono mettere in dubbio anche le sue condizioni di salute. L'ennesimo schiaffo giustizialista...