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I sondaggi condannano Giorgio Napolitano, gli italiani non lo amano più

Gian Marco Crevatin
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L'Istituto demoscopico Ixè condanna Re Giorgio, gli italiani non lo amano più. Il presidente della Repubblica ha perso ben 22 punti percentuali, considerati i 61 per cento di gradimento iniziale (era il 20 Aprile 2013, l'appena rieletto Napolitano veleggiava attorno al 61% di gradimento). Se ancora vogliamo credere ai sondaggi, quello di Ixè è un risultato piuttosto demoralizzante per il Quirinale. Gli errori - Il peso del Colle nelle scelte governative pare non piacere agli italiani che condannano la massima carica dello Stato a un misero 39% di gradimento: paragonato al 90% "bulgaro" del 2011, prima che il governo Berlusconi rassegnasse le dimissioni, le dimensioni del crollo sono ancora più evidenti. Ha prima incoronato il poco amato Mario Monti, dopo 17 mesi l'ha sostituito con Enrico Letta, e appena 9 mesi dopo l'ha rimpiazzato con Matteo Renzi. E probabile che le condizioni in cui versa il Paese, che non ha un presidente del Consiglio eletto dal popolo da troppo tempo (dal 2008) la conferma al Colle, unita a una fermezza (forse troppa) a non voler sciogliere le Camere neanche sotto tortura, ha indispettito gli italiani che ora non vedono nel presidente Napolitano una figura di cui fidarsi. Pesa certo, anche l'ennesima figuraccia del governo per la mancata elezione dei giudici della Corte costituzionale (dicasi 13 fumate nere), il che aggiunge ulteriore peso sul groppone quirinalizio. Rodotà - In questo clima di assoluta sfiducia per Giorgio Napolitano rispunta allora il nome di Stefano Rodotà. Sorprende in tal senso il curioso meeting proprio nella giornata di ieri al Quirinale, tra il presidente e il professore, avvenuto ufficialmente "per uno scambio generale di vedute su problemi politici e culturali del momento". Lo stesso Rodotà che l'anno scorso, con l'ampio appoggio del M5s (era il candidato al Colle dei pentastellati) era stato sostenuto anche da alcuni esponenti del Pd (e pure di Sel) prima che però, alla fine, ripiegarono sullo stesso Napolitano.

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