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Allarme terrorismo, Alfano: "Minacce Isis come quelle dell'11 settembre"

Nicoletta Orlandi Posti
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La minaccia jihadista «è seria, non va trascurato alcun segnale di pericolo, nemmeno il più tenue». Il ministro dell'Interno Angelino Alfano non nasconde durante il question time alla Camera tutta la sua preoccupazione dopo il messaggio di Abu Muhammed al Adnani al Shami, portavoce ufficiale dello Stato Islamico. Non ci sono segnalazioni precise sul rischio attentati, ma il paragone fatto da Alfano sulle minacce dell'Isis e quelle di Al Qaeda dell'11 settembre dà l'idea di quanto sia alto il livello di guardia. A maggior ragione che l'Italia sta partecipando alle operazioni contro il califfato in Siria. Per il responsabile del Viminale, «è necessario non trascurare alcun segnale di pericolo, anche il più tenue, mantenendo il costante controllo degli obiettivi maggiormente esposti e rafforzando l'azione di monitoraggio e di intelligence investigativa, specie nei riguardi dei luoghi, sia reali che virtuali, dove possono avvenire forme di incitamento alla violenza, se non proprio di reclutamento di aspiranti jihadisti». Antiterrorismo - Per questo è convocato in modo permanente il Comitato Analisi Strategica Antiterrorismo, tavolo di alto coordinamento in cui interagiscono rappresentanti delle Forze di polizia e degli Organismi informativi. Ma non solo. Il ministro dell'Interno ha annunciato massima attenzione «all'adeguamento degli strumenti normativi rispetto all'evoluzione della minaccia terroristica. L'introduzione di norme penali e di prevenzione potrà aiutarci a neutralizzare meglio l'insidia rappresentata dall'improvvisa attivazione di cellule solitarie, intenzionate a colpire nel cuore dell'Occidente». Espulsioni - Alfano ha annunciato inoltre che si stanno perfezionando, «in stretta concertazione con il Ministero della giustizia, disposizioni in grado di mettere i foreign fighters in condizione di non poter nuocere e, una volta intercettati, anche di allontanarli dal territorio nazionale, ampliando le possibilità di espulsione. Di fronte ad una minaccia globale -ha proseguito - non può che essere altrettanto globale la risposta». La cooperazione internazionale, giudiziaria e di polizia, «resta, dunque, un indispensabile fattore strategico che andrà potenziato con l'intensificazione degli scambi informativi e delle migliori prassi investigative. In ambito europeo, inoltre, è andata avanti la nostra proposta di costituire una squadra multidisciplinare, mirata specialmente al monitoraggio dei combattenti stranieri». «Naturalmente, la presidenza italiana rappresenta, in questo momento, lo scenario di maggiore rilievo sul quale potranno trovare seguito le iniziative di rafforzamento delle attività di collaborazione di polizia e di monitoraggio degli spostamenti in tutta l'Unione europea». Banca dati passeggeri - Alfano ha poi sottolineato che verrà «dato incremento al progetto di realizzare e disciplinare in modo uniforme l'uso di una banca dati, basata sul codice di prenotazione dei passeggeri (PNR, Passenger Name Record), che metta a disposizione delle polizie le liste dei passeggeri dei voli in transito nell'area Schengen o in arrivo dai paesi terzi». «Nel ribadire la serietà della minaccia jihadista», ricorda però «che le risultanze investigative non evidenziano al momento l'esistenza di specifiche progettualità ostili volte a colpire obiettivi collocati nel territorio nazionale o interessi del nostro Paese all'estero».

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